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Maglie: la grandinata del 2007 riaccende le polemiche

Il sindaco attacca la Regione: "Non riconosciuta la calamità naturale perché di segno opposto". E il capogruppo comunale Pd replica: "Polemica mirata a coprire le difficoltà dell'amministrazione"

La grandinata del giugno 2007 diventa a Maglie occasione per una nuova polemica, tutta politica. Il sindaco, Antonio Fitto, ha reso noto, nei giorni scorsi, con una lettera la decisione del governo regionale di escludere da un risarcimento i cittadini magliesi, colpiti in quella controversa vicenda. "Il governo regionale - afferma Fitto - ha ritenuto che quella grandinata non fosse un evento che, per intensità ed estensione, dovesse essere fronteggiato con mezzi e poteri straordinari e, pertanto, ha giudicato che i cittadini di Maglie non dovessero essere risarciti, come pure è avvenuto in altre occasioni e per eventi di pari rilevanza". Non usa mezzi termini il primo cittadino, che parla apertamente di "vergogna" e aggiunge: "Il governo regionale ha finalmente manifestato il profondo disinteresse che ha per le popolazioni salentine e per la promozione del territorio e delle attività commerciali, industriali, artigianali ed agricole. Non solo, ma non presentando la dovuta istanza di riconoscimento di calamità naturale, la Regione ha inteso penalizzare la collettività locale che forse aveva l'unica colpa di non appartenere ad un contesto politico di gradimento?".

E conclude: "E' ora che i cittadini sappiano chi devono ringraziare se i danni dovranno pagarli di tasca propria. Ci saremmo augurati che la Regione avesse rivendicato gli interessi della nostra comunità facendosi interprete e garante dei diritti dei nostri cittadini". Non ci sta naturalmente a questa rilettura di "matrice politica", Sabrina Balena, capogruppo consiliare del neonato Partito Democratico, che afferma: "Chi la pensa la fa". Quindi specifica: "Senza entrare nel merito dell'iter burocratico della pratica, di certo soltanto chi utilizza l'istituzione per propri fini partitici può accusare la giunta regionale di Vendola di non aver inserito Maglie nelle città colpite da calamità naturale per partigianeria". Insiste Balena: "Considerato che il sindaco non perde occasione per polemizzare ed addossare la responsabilità a Provincia e Regione per ogni inconveniente, mi viene il dubbio che tutto sia mirato a coprire le difficoltà di un'amministrazione comunale che non riesce a venire incontro alle necessità della comunità in nessun settore". Balena sottolinea come il sindaco si sarebbe ben presto dimenticato della promessa elettorale di essere "sindaco di tutti", per manifestarsi come esponente di parte che "ha portato sul piano politico-partitico ogni evento di carattere amministrativo che ha riguardato la collettività magliese, dimenticando che la sua parte politica non rappresenta il 100 per cento della popolazione".

La "vera vergogna" sarebbe, dunque, questa, per Balena, che rincara la dose ed aggiunge: "Il sindaco non si è accorto che sono cambiati i tempi ed i modi di amministrare: il rimborso di danni si fa con soldi pubblici, cioè dei cittadini, a coloro che i danni li hanno veramente subiti. Da quel che ne so io, pare i maggiori danni li abbiano subiti gli immobili comunali e non quelli dei privati. Non è un fatto strano che probabilmente ha bisogno di approfondimento da parte della Regione? Di certo, non è più tempo di rimborsi a danni inesistenti, magari, come pure è accaduto a Maglie, per lavori imposti per legge ma non effettuati dal proprietario, in attesa che una grandinata, o un venticello più forte, passasse quei costi alla collettività". "In questo modo", conclude Sabrina Balena "a danneggiare chi ha avuto danni veri non è la Regione, ma chi vuole favori alcuni al posto di altri".

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