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Dichiarato irricevibile / Rudiae-Villa Convento / Vittime di Acca Larentia

Tardivo il ricorso di alcuni residenti: nel 2023 il completamento della casa del commiato

Il progetto, prossimo alla linea ferroviaria, interessa un lotto in via Vittime di Acca Larentia. Proposto da un'impresa e autorizzato nel 2021, ha incontrato delle resistenze

LECCE - L'iniziativa davanti alla giustizia amministrativa contro la realizzazione di un casa del commiato a Lecce, in via Vittime di Acca Larentia (traversa di via Vecchia Carmiano), è stata dichiarata irricevibile dalla Prima Sezione del Tar (presidente Antonio Pasca, relatore Silvio Giancaspro): il ricorso, infatti, è stato proposto l'11 marzo scorso mentre la pubblicità dei lavori era nota - come è stato dimostrato nel contenzioso - almeno dal giugno del 2022, grazie a un cartello di cantiere con le indicazioni necessarie sul tipo di intervento previsto e sulla destinazione. 

Il progetto in questione è stato presentato dall'impresa funebre Sales srl ed è stato autorizzato, in deroga, da una delibera di consiglio comunale del 26 luglio del 2021, con rilascio del permesso a costruire nel settembre successivo. I giudici hanno accolto le obiezioni difensive degli avvocati Luigi Quinto e Gabriele Rampino per la Sales e di Laura Astuto e Loredana Macrì rispettivamente per il Comune di Lecce e per la Asl che aveva dato il proprio parere positivo dal punto di vista igienico e sanitario. 

Alcuni residenti hanno poi impugnato tutti i relativi atti, muovendo diverse contestazioni per quanto riguarda la compatibilità dell'intervento con la destinazione urbanistica, trattandosi di un'area tipizzata come artigianale, ma anche per la presunta carenza di motivazioni nell'istruttoria redatta dall'Ufficio tecnico comunale. I giudici non sono nemmeno entrati nel merito della questione perché il ricorso è stato proposto oltre i 60 giorni che rappresentano il termine di legge: “La pronuncia del Tar Lecce – ha commentato l'avvocato Quinto – è rilevante sotto il profilo giuridico perché chiarisce che il termine per proporre ricorso decorre dall’inizio dei lavori anche quando non si contesti l’inedificabilità dell’area, bensì la compatibilità dell’intervento con la destinazione urbanistica, a patto però che le caratteristiche funzionali dell’iniziativa siano descritte analiticamente nel cartello di cantiere”. 

L’attività edilizia è stata autorizzata dall’assise cittadina in un lotto vicino alla ferrovia di quasi 2.300 metri quadri di cui 1.500 edificatori: il progetto prevede la creazione di una sala per il commiato, di due camere ardenti, di una sala di incontro per i familiari, una zona ristoro e un'area destinata ad uffici. A garanzia della privacy e per annullare l'impatto sul vicinato, ci saranno una fascia di verde e un parcheggio interno. 

Il Tar di Lecce, peraltro, ha affrontato più volte in tempi recenti la questione della case funerarie: di valenza generale la sentenza del marzo del 2022 con la quale i giudici dichiaravano legittima la normativa generale che ne consente la realizzazione nei centri abitati, chiarendo che l'attività funeraria è distinta da quella cimiteriale per la quale rimane la necessità della salvaguardia di una fascia di rispetto.

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