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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Autovelox attivato in anticipo e 800 multe in 8 minuti? Un bufala

Una nota dello Sportello dei diritti evidenzia situazioni al limite dell'assurdo. Ma non solo la polizia locale smentisce tutto: lo stesso documento inviato dall'associazione a sostegno delle proprie tesi è un boomerang

LECCE - È stato divulgato ieri sera un comunicato stampa dell’associazione Sportello dei diritti che ha come oggetto l’autovelox di recente installazione sulla strada statale 16 Maglie–Lecce, al chilometro 963+800 (agro di Cavallino), in direzione nord (dunque, verso Lecce).  

Il comunicato esordisce così: “La strage annunciata del nuovo autovelox di Cavallino sulla Maglie-Lecce fa la prima ecatombe di automobilisti. Nonostante la promessa di attivazione alle ore 00:00 di sabato 5 marzo l’apparecchio risultava già attivo qualche minuto prima e alle 23:58 aveva rilevato ben 849 infrazioni”.

Alt. Ci fermiamo subito. Qualcosa proprio non torna. L’accusa è di quelle che non si possono sottovalutare. Il Comando di polizia locale di Cavallino, fosse vero quanto sostenuto dallo Sportello dei diritti, avrebbe ingannato gli utenti della strada, attivando il dispositivo qualche minuto prima del tempo previsto. Va da sé che una questione simile rischierebbe di trascinarsi, come si suol dire, nelle sedi opportune.

A questo punto, occorre un’operazione di fact-checking. Ma per farlo e arrivare al dunque, dobbiamo proseguire nella lettura.

La cifra – prosegue il comunicato – è di quelle che fanno accapponare la pelle: a soli otto minuti dall’attivazione anticipata di almeno otto minuti, e quindi prima dell’ora X del 5 marzo 2022 del nuovo autovelox, installato sulla strada statale Maglie-Lecce dal Comune di Cavallino, erano quasi mille le multe notificate a chi non ha rispettato il limite dei 90 chilometri all’ora. Dividendo il totale per 480 secondi, si parla di una media di circa 2 sanzioni al secondo. Tuttavia, il Comando polizia locale di Cavallino aveva comunicato con una nota che il servizio di rilevamento automatico delle violazioni ai limiti massimi di velocità sarebbe stato avviato a partire dalle ore 00:00 di sabato 5 marzo 2022. Promessa, dunque, che non sarebbe stata mantenuta e quasi una beffa per tantissimi automobilisti che forse pensavano ancora di farla franca”.

Ma siamo davvero sicuri, almeno per quanto riguarda la questione dell’ora e del giorno di entrata in attivazione, che le cose stiano così?

Ovviamente, non è come sostiene l’associazione. La “promessa” (se così si può definire una comunicazione ufficiale di un comando di polizia locale o, in generale, di qualsiasi ufficio della pubblica amministrazione) è stata mantenuta, eccome. L’autovelox, infatti, è stato davvero attivato alle ore 00:00 del 5 marzo. E per una prima, sommaria verifica, non solo basta chiedere alla polizia locale di Cavallino, ma viene paradossalmente incontro lo stesso documento che lo Sportello dei diritti ha allegato alla mail, vale a dire una multa elevata alle 23:58 del 5 marzo. Appunto, 23 ore e 58 minuti dopo che l’autovelox è entrato in funzione.

Usare quel documento a conforto delle proprie tesi, a questo punto, rappresenta un vero e proprio autogol. E sorvoliamo sul fatto che l’infrazione, in questo caso, sia stata contestata a un uomo che ha spinto la sua Bmw a 145 chilometri orari, roba che manco su un’autostrada a tre corsie.

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Una bufala, dunque? Beh, sì. Ma magari in assoluta buona fede. A monte, infatti, potrebbe esservi un equivoco abbastanza diffuso, quello di considerare l’orario di mezzanotte, cioè le 00:00 come la fine di un giorno e non l’inizio.

Wikipedia ci viene incontro. Primo: “Nel sistema orario a 24 ore il giorno inizia a mezzanotte, indicata come 00:00, e finisce con il passare dell'ultimo minuto, quello corrispondente alle 23:59” (leggere qui). E, ancora: “La mezzanotte è l’istante di tempo che intercorre tra un giorno e il successivo. Nel linguaggio comune si usa per indicare l’ultima ora della giornata usato in modo erroneo” (leggere qui)

Appurato, dunque, che il comando di polizia locale di Cavallino ha attivato l’autovelox esattamente nei tempi e nei modi previsti, e non diversi minuti prima (viceversa, la multa all’uomo in Bmw avrebbe dovuto riportare come ora e data le 23:58 del 4 marzo), resta da capire se sia possibile che siano state rilevate 849 infrazioni in otto minuti (4 o 5 marzo che fosse), per giunta in orario notturno. Lo Sportello dei diritti non spiega da quale fonte abbia attinto un dato che suona, in effetti, a dir poco surreale.

Il comandante di polizia locale di Cavallino, tenente colonnello Tommaso Passabì, contattato per telefono questa mattina, ci ha spiegato che sono poco più di un migliaio le multe elevate dal momento dell’attivazione dell’autovelox a oggi. La media, infatti, è di 200 sanzioni circa alla settimana, per un punto dell’arteria in cui transitano 45mila veicoli al giorno. Oltre 800 multe, a ridosso di mezzanotte in otto minuti, tutte per eccesso di velocità, è un dato che proprio non regge. Non accadrebbe nemmeno in estate, quando il traffico assume proporzioni ben più grosse. Dunque, anche questa una notizia smentita da fonte ufficiale (ma già per logica, sarebbe stata improbabile).

Resta il discorso degli autovelox, di per sé. La contestazione più diffusa riguarda il loro utilizzo, da parte dei Comuni, per fare cassa. “Ovviamente – conclude il comunicato – continuiamo ad essere perplessi su questo tipo di modalità di accertamento delle infrazioni su strade che per competenza non sono appartenenti ai comuni ed in tratti a notevole scorrimento, come quella in questione, con ciò alimentando tra i più un generale risentimento verso strumenti che appaiono più strumenti per far cassa che per necessità di regolamentazione del traffico veicolare e dissuasione dalle infrazioni”.

Ma che gli autovelox producano cassa, è nella natura stessa degli strumenti. Fatto sta che possono essere apparecchi di dissuasione dal piede a tavoletta, laddove usati sul serio in punti critici. E nel punto in cui è stato collocato l’autovelox in questione, le criticità, negli anni, non sono mancate. Svariati gli incidenti gravi (anche mortali) nell’arco di appena 800 metri rispetto al luogo d'installazione. E basta fare una ricerca nelle cronache locali per averne contezza.

La pericolosità deriva anche e soprattutto delle molte uscite a raso di proprietà private, aziendali e svincoli da e per zona industriale e artigianale. Proprio per questo, all’atto della realizzazione, pur essendo una statale, vi fu un declassamento in categoria B (strada secondaria) con limite di 90 chilometri orari imposti dall’Anas. Limite che è rimasto e che si vuol far rispettare.  

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