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Direttiva cancella smart working per il personale del carcere leccese. Insorge il sindacato

Circolare obbliga il Comparto funzioni centrali a lavorare in presenza. Cisl Fp Giustizia: “Lavoro agile previsto per soli due giorni a settimana”

LECCE – Cancellato lo smart working a Borgo San Nicola per il personale del Comparto funzioni centrali e il sindacato insorge: “Non tocchiamo il lavoro agile che è già svolto in forma ridotta”. Nelle ultime ore, infatti, la Cisl Fp Giustizia ha inviato una nota al direttore del carcere leccese e per conoscenza anche al ministero della Giustizia. Sottoscritta dal referente sindacale Gianni Farchi, la missiva è una richiesta di revoca della disposizione che cancella il lavoro agile nell’istituto penitenziario.

Una circolare comunica al personale del Comparto funzioni centrali l’obbligo di dover riprendere le proprie mansioni lavorative in presenza, a partire da lunedì 10 maggio, interrompendo lo smart working. Ma vista la modalità “lavoro da casa” prevista per soli due giorni a settimana, il sindacato chiede che venga rimodulata la struttura organizzativa.

“Se lo smart working viene unanimemente considerato una vera e propria rivoluzione del lavoro intelligente che in questa fase non ancora conclusa della pandemia rappresenta una forma di tutela della salute per i lavoratori e di sicurezza per le strutture in cui prestano servizio, non si riesce a comprendere bene perché i suoi spazi vengano sempre più compressi fino a farli scomparire. Con tutte le conseguenze che ne possono succedere perfino in una struttura altamente sensibile quale l’istituto penitenziario di Lecce”, scrivono dall’organizzazione sindacale. “È opportuno segnalare che vari Dipartimenti della giustizia si sono espressi in tal senso, invitando gli uffici periferici territoriali ad applicare le determinazioni medesime, ovvero, a proseguire con il lavoro agile anche in misura ridotta onde evitare rischi di contagio da Covid-19”, concludono.

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