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Domenica, 28 Aprile 2024
Il presidio di Gallipoli / Gallipoli

Estate in trincea per il “Sacro Cuore”. Associazione pro-ospedale punta al rilancio

Le emergenze estive acuite anche dai ritardi nella implementazione delle apparecchiature d’indagine e diagnostica quali angiografo, risonanza magnetica, nuova tac e una seconda camera iperbarica. Nuovo sollecito alla Asl che ha già in agenda gli interventi richiesti

GALLIPOLI - Un’altra estate in trincea a fronteggiare le emergenza mediche e sanitarie e i carichi di lavoro. Ma ora che il caos estivo volge verso il crepuscolo è giunto il momento di guardare concretamente al futuro del rilancio e della dotazione organica e strumentale adeguata dell'ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli. E’ quanto auspica, in sintesi, anche l’omonima associazione pro-ospedale, presieduta da Giacinto Scigliuzzo, che rilancia l’ennesimo appello per garantire la piena efficienza del presidio di primo livello.  

“E’ ormai indifferibile che il presidio sia messo nelle condizioni di svolgere appieno il ruolo di ospedale di primo livello che gli compete” evidenzia Scigliuzzo, “fino ad ora l’impegno diffuso del personale, ha consentito di superare tutte le problematiche con risultati soddisfacenti, tanto da avere all'attivo un volume dl attività sanitaria che lo vede primeggiare, in provincia, alle spalle solo del Vito Fazzi di Lecce. Ora però, è il momento di imprimere un'accelerazione, superare le carenze e segnare una svolta”.

Questa volta il riferimento dell’associazione “Sacro Cuore di Gesù-Ospedale dell’arco ionico salentino” di Gallipoli non volge verso le già evidenziate carenze di personale sanitario, atteso che tale emergenza è ormai di carattere nazionale e c’è la consapevolezza dell'attenzione che la Asl presta alla problematica.

I nervi scoperti sui quali si focalizza la sollecitazione del sodalizio riguardano da vicino l’ormai improcrastinabile necessità di integrare le dotazioni delle apparecchiature sanitarie del nosocomio. A cominciare dall'angiografo, indispensabile per le manipolazioni di emodinamica.

A tal proposito, come riferito dal personale e dalla stessa associazione, e appurato anche nel recente tour in ospedale del consigliere regionale Paolo Pagliaro, in aggiunta ai disagi cui vengono sottoposti i pazienti trasferiti in autoambulanza al “Vito Fazzi” o alla clinica “Città di Lecce”, va detto che tali trasferimenti sono almeno un paio al giorno. Ciò significa sopportare, in ciascun caso, anche i costi del trasferimento e subire l'assenza, per due o tre ore, del personale medico e infermieristico che assiste il degente.

Altra annosa questione è quella relativa al macchinario della risonanza magnetica, per la cui installazione sono stati identificati da tempo locali idonei e prossimi al pronto soccorso. “E’ una diagnostica sulla cui necessità ed efficacia è inutile soffermarsi” incalza Scigliuzzo, “ma si continua a dovere trasferire in altri presidi, ad esempio a Tricase, con le note difficoltà dovute al pessimo collegamento viario, i pazienti che avrebbero invece bisogno d’indagini tempestive senza essere sottoposti a difficoltà aggiuntive”.

Anche dell'apparecchiatura per eseguire le tomografie assiali computerizzate si parla da anni. Si era detto che l'attesa sarebbe stata ripagata da un macchinario di ultima generazione. “Ma anche in questo caso” eccepisce il presidente dell’associazione pro-ospedale, “gli anni trascorsi sono serviti solo a rendere sempre più obsoleta la Tac esistente. Infine, la camera iperbarica” conclude Scigliuzzo, “si è purtroppo ripetitivi nel dire che si attende da lustri, che è stato predisposto l'ambiente, con il relativo impianto, che dovrebbe accogliere una seconda apparecchiatura. Malgrado la crescente consapevolezza delle molteplici applicazioni dell'ossigenoterapia, però, tutto è fermo anche su questo fronte”.

La direzione generale della Asl, da canto suo, ha più volte ribadito di avere contezza delle necessità dei vari presidi della provincia di Lecce, compreso il Sacro Cuore, e che sono in agenda gli interventi di potenziamento anche della strumentazione sanitaria necessaria per garantire un livello di assistenza e cura adeguata all’importante struttura ospedaliera di primo livello.

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