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Innovativo intervento su paziente con gravi cardiopatie grazie all’approccio ibrido

Un 66enne è stato dimesso dal “Fazzi” dopo una delicata operazione. Già munito di by-pass non avrebbe potuto subire i tradizionali interventi chirurgici

LECCE – L’approccio integrato ibrido - multidisciplinare e che si avvale di diverse competenze-  per intervenire su un paziente affetto da gravi cardiopatie. Una innovativa operazione è stata eseguita nei giorni scorsi nella sala angiografica di Cardiologia interventistica al “Vito Fazzi” di Lecce su un 66enne. L’uomo, con alle spalle un ictus, era già stato sottoposto a un intervento per un by-pass nel 2015 a causa di diverse complicazioni cardiache ritenute molto gravi Lo scorso 24 febbraio è stato nuovamente condotto in ospedale per dispnea (la cosiddetta "fame d'aria") e debolezza estrema. L’esame coronarografico, eseguito il giorno successivo, ha messo in luce un grave malfunzionamento dei by-pass.

Si è registrato nelle ore un aggravamento delle condizioni generali con dispnea crescente e riduzione del funzionamento del ventricolo sinistro che hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva. Il 26 febbraio, l'heart team del "Vito Fazzi" ha escluso l’ipotesi chirurgica per l’elevato rischio operatorio. Si è ipotizzato quindi l’approccio integrato ibrido per eseguire un intervento attraverso la pelle, assistito dal supporto cardiochirurgico e cardioanestesiologico. Il 9 marzo, dopo la stabilizzazione farmacologica, il paziente è stato sottoposto al posizionamento di accessi chirurgici di cannule per la circolazione da utilizzare in caso di peggioramento improvviso in sala angiografica.

 A eseguire l’intervento un'equipe multidisciplinare (cardiologi interventisti, cardiochirurghi, cardioanestesisti, perfusionisti, infermieri di sala angiografica e di cardiochirurgia).  Poi è seguito l’impianto di protesi aortica e rivascolarizzazione (angioplastica) delle arterie coronarie. Nei giorni successivi all’intervento si è registrato un graduale miglioramento clinico. Il paziente è stato dimesso il 25 marzo in discrete condizioni generali e inviato in un centro riabilitativo.

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