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Domenica, 28 Aprile 2024
Di Catherine Breillat

“L’Été derniere” è il miglior film dell'ottava edizione di “Vive le cinéma”

Si è concluso questa sera al Teatro Paisiello il festival diretto da Angelo Laudisa, Brizia Minerva e Alessandro Valenti. Nella categoria dei documentari è stato premiato “Les Âmes perdues”

LECCE – Si è conclusa con la vittoria di “L’Été derniere”, di Catherine Breillat, nella categoria dei lungometraggi, l’ottava edizione di “Vive le cinéma - festival del cinema francese”. Questa sera, al Teatro Paisiello di Lecce, si è svolta la cerimonia di premiazione condotta dai tre direttori artistici della rassegna, Angelo Laudisa, Alessandro Valenti e Brizia Minerva.

Uno degli obiettivi principali del festival è la formazione critica del pubblico, in particolare dei giovani interessati ad approfondire i percorsi legati al cinema. Con tale premessa, anche quest’anno il festival – che è iniziato mercoledì - ha affidato a due giurie di studenti il delicato compito di selezionare, tra le opere in concorso, quelle meritevoli del massimo riconoscimento.

Il premio al miglior film è stato assegnato dagli studenti del corso di laurea in Dams dell’Università del Salento, con la seguente motivazione: “L’opera presenta una narrazione capace di mettere in scena la complessità dell’animo umano portando lo spettatore a una riflessione sulle proprie contraddizioni, sulle proprie pulsioni e sulle proprie zone d’ombra. La sapiente scrittura dei personaggi è capace di portare lo spettatore a essere empatico e a confrontarsi con le conflittualità dei caratteri descritti. La messa in scena, i giochi di sguardi e i primissimi piani, costruiscono un ambiente tanto intimo quanto scomodo, dal quale lo spettatore non può sottrarsi. Il lungometraggio è uno studio sulla complessità dei rapporti umani, nel quale vengono descritte relazioni quali il rapporto edipico madre-figlio, qui diventato matrigna-figliastro, il rapporto tra sorelle, ma soprattutto il rapporto famigliare moglie-marito. La famiglia diventa, quindi, il centro della vicenda insieme ai dilemmi morali che affronta la protagonista”.

Sempre gli studenti del Damas hanno scelto anche il miglior documentario, “Les Âmes perdues” di Stéphane Malterre, Garance La Caisne Breillat. Il premio al miglior cortometraggio, “Maria Schneider 1983” di Elisabeth Subrin, è stato assegnato invece dagli alunni del Liceo Siciliani e del Liceo Palmieri di Lecce.

Anche in questa edizione gli ospiti della Casa della Carità di Lecce hanno attribuito un premio speciale: il Premio Fraternità è andato a “La Sirène” di Sepideh Farsi. Con la Casa della Carità il festival ha confermato una solida collaborazione nel segno dell’inclusione e della cittadinanza attiva.

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