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Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità Centro / Via Degli Ammirati

Per il Must una nuova occasione per compiere la propria missione

Dopo lavori di manutenzione e riallestimento, il museo storico di via degli Ammirati riapre i battenti: al primo piano le esposizioni temporanee, al secondo quelle permanenti. Presto accoglierà anche tutti gli uffici del settore Cultura

LECCE - La progressiva riapertura degli spazi aggregativi e culturali pone la domanda di quale destino ci sia davanti al Museo storico della Città di Lecce. Concepito per una vocazione mai pienamente compiuta - la valorizzazione dell'identità storica e culturale del capoluogo salentino -, attraversato da una serie di iniziative spesso disomogenee e comunque intermittenti, parzialmente utilizzato, per gran parte dell'ultimo anno è rimasto chiuso a causa dell'emergenza sanitaria. 

Questa pausa forzata per il Must è stata necessaria, provvidenziale, perché l'amministrazione comunale ha deciso di rimettervi mano per lavori di manutenzione e riallestimento. E questa volta con un criterio che appare razionale. Intanto perché si è deciso, opportunamente, di gestire direttamente il museo - la direzione è stata affidata alla dirigente del settore Cultura, Claudia Branca - e anche per questo il secondo piano del museo, già monastero delle Clarisse, ospiterà molto presto gli uffici del settore Cultura, a partire da quello dell'assessora Cicirillo. Il trasferimento dagli attuali spazi dell'ex convento dei Teatini vuole quasi testimoniare la volontà di cambiare passo, rendendo lo spazio che si affaccia da una parte su via degli Ammirati e dall'altra su Teatro Romano un contenitore degno di una città d'arte, fruibile, attraente. Da domani, venerdì, sarà aperto al pubblico (tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 21 escluso il lunedì. Gli ingressi saranno contingentati in relazione alla capienza delle sale. Il sabato e i festivi sulla base delle vigenti disposizioni nazionali si accederà previa prenotazione telefonica allo 0832 241067).

Ci sono dettagli da mettere ancora a punto, tuttavia la direzione intrapresa appare quella giusta e per chi vuole bene alla città è una buona notizia. Il Must si (ri)apre ai visitatori ospitando al piano terra due mostre temporanee: "Ricamata Pittura - Marianna Elmo" (a cura di Giacomo Lanzillotta, fino al 21 settembre) e "Immagini, Immaginari", mostra finale del progetto Creart (curata da Lorenzo Madaro con opere dei giovani Marcello Nitti, leccese, e di Niccolò Masini, genovese.

Questa seconda esposizione è stata allestita nello spazio "Must off gallery", appena dopo l'ingresso, per consentire l'accesso libero nella grande sala destinata alla sperimentazione e alla promozione di talenti emergenti. La prima, invece, è dedicata all’artista leccese vissuta nel XVIII secolo e celebre per la tecnica dei “ricami a fili incollati” (broderie à fils collés). Questa particolare arte, nata proprio nel capoluogo salentino, ha poi raggiunto altre città in Italia e in Europa: la mostra comprende più di 50 opere, molte delle quali mai esposte prima, provenienti da musei e da collezioni private. Oltre alle opere della Elmo sono presenti altre di grandi ricamatori della stessa epoca (la Banca Popolare Pugliese ha sostenuto la realizzazione della mostra grazie all'Art Bonus e anche la Capriello Vincenzo srl Restauri ha dato il proprio contributo). 

Al primo piano ci sono le collezioni permanenti: quella dello scultore Cosimo Carlucci, con opere realizzate tra il 1958 ed il 1981 e donate alla città di Lecce dall'artista nato a San Michele Salentino; quella del patrimonio civico del Comune di Lecce, allestita con opere di Oronzo Tiso (1726 - 1800), Gioacchino Toma (1836 - 1891), Stanislao Sidoti (1837-1924), Giuseppe Casciaro (1863- 1941), Antonio Bortone (1844 - 1938), Oronzo Gargiulo (1869-1917), Raffaele Maccagnani (1841- 1925), Giuseppe Salvatore Forcignanò (1862- 1919), Agesilao Flora (1863 - 1952), Michele Palumbo (1874- 1949), Vincenzo Ciardo (1894- 1970), Geremia Re (1894 - 1950) e Temistocle De Vitis (1904 -1973). Il percorso tra le sale prosegue con le opere di personalità attive nel secondo Novecento, tra cui Nullo D'Amato (1913- 1982), il poeta visivo Enzo Miglietta (1928- 2018) e alcuni artisti viventi quali Pietro Guida (1921), Sandro Greco (1928), Antonio Massari (1932) e Salvatore Spedicato (1939).

La nuova vita del Museo storico della Città di Lecce

Proprio l'accesso a questa sezione del museo, che è anche quella più aderente alla vocazione di nascita del Must, merita senza dubbio -e da subito - una "segnaletica" ad hoc che consenta al visitatore di muoversi senza tergiversare una volta giunto al primo piano. Opportuna sarebbe anche la distribuzione gratuita, all'ingresso, di brochure illustrative.

Sempre al primo piano resta ancora per un poco inaccessibile la sezione archeologica, ma la ragione è valida: è finalmente in fase di conclusione il lavoro di catalogazione, finora mai realizzato, dei reperti trovati nel territorio urbano e presso il sito di Rudiae, condotto dalla Direzione Generale archeologica del ministero della Cultura. Dopo il sopralluogo e l'approvazione dell'allestimento da parte della Sopritendenza anche questo spazio del Must potrà accogliere i visitatori. 

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