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Sabato, 27 Aprile 2024
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Parco eolico marino “Odra” con 90 aerogeneratori: depositato lo studio di impatto ambientale

L’impianto offshore è previsto al largo del Capo di Leuca per un costo stimato di 4 miliardi di euro. Prosegue anche l’iter per la concessione demaniale legata al progetto della società “Messapia Floating Wind”

LECCE – Lo studio di impatto ambientale relativo al progetto del parco eolico “Odra” è stato depositato presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e quello della Cultura (la documentazione sarà disponibile nelle prossime settimane sui siti istituzionali dei dicasteri).

La proposta, redatta da Renantis in partnership con BlueFloat Energy, prevede l’installazione di 90 aerogeneratori galleggianti in uno specchio d’acqua distante poco meno di 13 chilometri dalla costa del Capo di Leuca, in direzione sud-est.

La capacità massima dell’impianto prevista è pari a circa 1.300 Megawatt per una produzione attesa di 4 miliardi di kilowatt ora per anno, equivalente al consumo di oltre un milione di famiglie e a una riduzione di emissioni in atmosfera di 2 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Il costo dell’operazione è stimato in oltre 4 miliardi di euro.

L’iter autorizzativo è stato avviato nel 2021 e i proponenti rivendicano di aver recepito alcune delle osservazioni emerse durante i confronti con gli enti locali, le associazioni e le altre realtà interessate al progetto: il riferimento è, in particolare, all’aumento di circa il 30 percento rispetto alle previsioni originarie della distanza dalla costa. Non solo: si prevedono 1.500 nuovi posti di lavoro nella fase di produzione, con picchi fino a 4mila, e poi un bacino di 150 persone occupate in maniera stabile nella fase di esercizio la cui durata sarebbe trentennale.

“Per raggiungere l’obiettivo della prima produzione di energia entro la fine del decennio - ha commentato Ksenia Balanda, direttrice generale di Renantis-BlueFloat Energy partnership per l’Italia - continueremo a perfezionare tutti gli aspetti legati alla costruzione e all’esercizio del nostro parco eolico, assicurando fin d’ora le migliori soluzioni possibili. Manterremo il focus sui territori, dando priorità al coinvolgimento delle risorse e delle competenze locali, mettendo al centro il dialogo continuo con le istituzioni e le comunità”.

Il progetto in questione ha provocato ben presto la contrarietà delle amministrazioni comunali più direttamente coinvolte. In un post pubblicato nelle scorse ore, il vice sindaco di Castro, Alberto Capraro ribadisce la posizione dell’ente: “Continueremo con forza a ribadire quanto affermiamo dal primo momento: il nostro territorio non è in vendita e non concederà la realizzazione di uno scempio insostenibile sul piano economico, sociale ed ambientale”.

Allo stesso tempo l’amministratore di Castro ha dato notizia anche della comunicazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti relativa alla richiesta di concessione demaniale per 40 anni dello specchio d’acqua individuato dalla società “Messapia Floating Wind” per la realizzazione del parco eolico “Messapia”: in questo caso si tratta di 73 aerogeneratori a una distanza minima di 28 chilometri dal tratto di litorale che interessa Gagliano del Capo, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Patù.

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