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Tra i tanti casi Covid e famiglie allo stremo, cresce il fabbisogno di assistenza

Pacchi alimentari, acquisto di medicinali, ritiro delle terapie domiciliari: come e più che durante la prima ondata, l'impegno degli operatori del centro comunale di protezione civile. Intanto accolte 680 richieste per i buoni spesa

LECCE- Malati di cancro, famiglie in difficoltà, anziani fragili o semplicemente spaventati, oltre ad alcuni dei tanti cittadini che si trovano in isolamento fiduciario perché positivi al Covid o in quarantena perché contatti diretti o in attesa dell'esito del tampone.

Lo spaccato di popolazione cui ogni giorno va il sostegno del Centro operativo comunale della protezione civile è variegato e ricalca, per molti versi, quello della prima ondata epidemica. Ora, però, le dimensioni sono diverse. Lo testimonia un dato tra tutti: sono più di 1.500 i leccesi confinati in casa a causa del Covid, pari all'1,6 percento della popolazione residente. E, come se non bastasse, dopo un anno di pandemia le conseguenze sulla tenuta economica di molte famiglie sono sempre più serie.

Ogni giorno sono 15 i pazienti assistiti dagli operatori di protezione civile con il ritiro presso la farmacia ospedaliera dei piani terapeutici: per prenotare il servizio per il momento è possibile contattare lo 0832 230049 (il lunedì', mercoledì' e venerdì dalle 8 alle 13, il martedì e il giovedì dalle 13 alle 20 e il sabato dalle 9 alle 12). 

Sulla base delle segnalazioni e del lavoro dell'ufficio Servizi Sociali vengono consegnati pacchi alimentari la cui composizione è stimata per il fabbisogno di circa due settimane: dall'istituzione della zona rossa ne sono stati consegnati una cinquantina. Nell'ultimo periodo, fatto che non va trascurato, gli operatori hanno notato un incremento di chiamate da parte di anziani che, per timore del contagio, chiedono alla protezione civile il disbrigo delle commissioni indispensabili, dalla spesa all'acquisto dei farmaci.

"Ringrazio le donne e gli uomini della protezione civile comunale che accanto al Comune si impegnano quotidianamente per andare incontro alle richieste dei cittadini - ha dichiarato l'assessore alla Protezione Civile, Sergio Signore -; il loro lavoro instancabile da un anno a questa parte ha consentito a tante persone di veder ridotti disagi e sofferenze provocate dall'emergenza pandemica ed economica"

Intanto i fondi destinati dal Comune di Lecce con l'ultimo avviso pubblico per i buoni alimentari sono andati esauriti con l'accoglimento di 680 richieste, per una media di 257 euro a famiglia. Quasi altrettante sono state quelle respinte: "La maggior parte di esse - ha spiegato l'assessora al Welfare, Silvia Miglietta - per mancanza di un minore nel nucleo familiare, requisito che questa volta abbiamo inserito. Speriamo arrivino presto le risorse annunciate dal governo nazionale per poter allargare significativamente la platea degli assistiti". 

Bisogna poi considerare l'ampia attività di assistenza fornita dagli enti caritatevoli e dalle associazioni: insomma, per il capoluogo salentino, questo è il momento di maggiore fabbisogno. Presso il centro operativo comunale, che si trova al civico 6 di via Giurgola, cittadini e imprese possono donare alimenti a lunga conservazione e generi di prima necessità.

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