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Cronaca Ugento

A cinque anni dal delitto Basile "rompiamo il silenzio per verità e giustizia"

Appello del comitato civico "Io conto" e del Pd di Ugento, affinché non si dimentichi la storia del consigliere comunale ucciso: "Non possiamo permettere che tutto passi nell'oblio. Possibile che tutti lo abbiano dimenticato?"

UGENTO - A distanza di cinque lunghi anni dalla tragica notte che, tra il 14 e il 15 giugno 2008, vide la brutale uccisione del consigliere comunale dell'Idv, Peppino Basile, il circolo ugentino del Partito Democratico e il comitato civico "Io conto" desiderano rompere il silenzio, quello dovuto per rispetto alla giustizia, che sembra essere giunta alle strette finali del processo e "che - precisano i rappresentanti dei due gruppi - temiamo non darà una chiara e certa soluzione del caso, visti gli esiti delle precedenti sentenze".

"Rompiamo il silenzio calato in maniera quasi congenita - spiegano - sull’omicidio: un silenzio cercato e voluto da chi ha interesse che tutto continui tranquillamente, come se quella tragica notte sia la semplice trama di un film, di una storia ormai lontana che non ci riguarda. Rompiamo il silenzio per ricordare a noi e a tutti che il silenzio uccide due volte".

"Non possiamo permettere - insistono - che tutto passi nel totale oblio, anche perché Peppino Basile non era uno sconosciuto, ma aveva parenti, amici, conoscenti e colleghi nel mondo della politica. È possibile che tutti l’abbiano dimenticato? Come si può dimenticare quel corpo a terra esangue e martoriato da crudele e incosciente mano umana? E possibile che l’argomento sia diventato tabù per molti?".

Per il Pd e il comitato civico tenere alta l’attenzione sulla vicenda può fare soltanto bene a tutti, alla comunità e a quanti credono nel trionfo della giustizia: "In fondo - aggiungono -, ciò che noi chiediamo da cinque anni è verità e giustizia per il nostro amico Peppino Basile, per la nostra comunità ferita disgregata  e divisa, per le famiglie e le persone coinvolte direttamente e per non abbandonare la nostra comunità all’incertezza ed alla paura". "Ma soprattutto - concludono - per fare trionfare la giustizia e non l’impunità. Parlarne significa non permettere che avvenga mai più una simile tragedia".

basile-2Ovviamente, non potevano mancare all'appello anche i compagni di partito di Basile, dell'Italia dei valori. Francesco D'Agata, coordinatore provinciale, e Gianfranco, capogruppo Idv in Provincia e consigliere comunale di Ugento dicono che "nessuno l’ha dimenticato, perché non si può dimenticare, ma qualcuno ha voluto tentare di far finire nell’oblìo la storia di uno dei politici salentini più passionari, più focosi, più sinceri che la storia di questa terra possa ricordare".

"Sono trascorsi ben cinque anni, tanto tempo, ma sembra ieri, quando quella mattina del 15 giugno 2008 la comunità di Ugento e noi tutti amici ci ritrovammo in un brutto incubo dal quale per la verità ad oggi non siamo ancora usciti. Perché al di là dei processi, delle voci, dei silenzi che forse hanno fatto altrettanto male di quelle coltellate inferte sul corpo dell’uomo, ad oggi ancora una verità, la Verità ancora non è pervenuta". 

"Noi di Italia dei valori - aggiungono D'Agata e Coppola -, pertanto, vogliamo testimoniare ancora una volta, come ogni anno in occasione della ricorrenza, quella necessità di verità e Giustizia attraverso la commemorazione dell’uomo e del politico".  Diversi, dunque, gli eventi organizzati per sabato 15 giugno a Ugento. Alle 17, vi sarà la deposizione di una corona di fiori presso il cimitero e alle 19,30 una messa a suffragio presso la parrocchia San Giovanni Bosco.        

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