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Cronaca

Stop “immunità” sulle strisce blu. Lecce Bene Comune chiede il voto dell’aula

Dopo oltre tre mesi dalla discussione in Consiglio comunale, non è stato ancora varato alcun regolamento per la concessione dei permessi di sosta nelle zone tariffate. Il gruppo di minoranza: "Basta con questa melina"

LECCE –Lecce Bene Comune proverà a interrompere direttamente in Consiglio comunale la “melina politico amministrativa” che sta impedendo di venire a capo della vicenda che riguarda la concessione di pass per la sosta gratuita sulle strisce blu. Lo fa sapere Carlo Salvemini che, insieme a Saverio Citraro, ha firmato una proposta di delibera da sottoporre al voto dell’aula.

In base ad una previsione contenuta nella convenzione siglata nel 2003 tra Sgm e il Comune di Lecce, socio di maggioranza, il gestore si impegnava a consegnare sino ad un massimo di 500 permessi validi per tutte le zone a sosta tariffata. Votando la cancellazione di questo punto, secondo l’esponente della minoranza, il problema sarebbe risolto una volta per tutte.

La questione è legata alla mancata predisposizione di un regolamento che desse attuazione a quella clausola: “La concessione del titolo agevolato e l’individuazione dei soggetti che ne usufruiranno, dovrà essere debitamente regolamentato”, così era infatti scritto nel documento. A distanza di noveanni quel regolamento non è mai venuto alla luce anche se la distribuzione è stata fatta.

Dopo che la questione è stata portata in commissione consiliare e nonostante qualche difficoltà, il capogruppo di Lbc, Carlo Salvemini ha ottenuto già in autunno un elenco sommario dei soggetti – enti, forze dell’ordine, associazioni – beneficiari di quei permessi.

Si è saputo quindi che dodici pass sono stati concessi a parlamentari e consiglieri regionali,  19 a testate giornalistiche, 33 alle forze dell’ordine, 211 divisi tra Provincia di Lecce, Agenzia delle entrate, Asl, Ant, Inps, Prefettura, Camera di commercio, Enel, Lupiae Servizi, Anas, Sobarit, Sgm, Siae, Alba Service.

Altri 36 sono per gli uffici giudiziari, dal Tar alla Corte d’appello passando per la Commissione tributaria, 49 per Associazione terza età, La Cascina, Us Lecce, confraternita delle Alcantarine, Curia, Confraternita Madonna della Fiducia, cooperativa L’Artigiana, Confartigianato e 124 per amministratori, consiglieri comunali e personale dei vari uffici. Per furto o smarrimento, poi, sono stati chiesti 16 duplicati.

Il Consiglio comunale, sui cui banchi la questione è approdata in ottobre, aveva stabilito con un ordine del giorno un termine di due mesi entro il quale gli uffici avrebbero dovuto presentare una proposta di regolamento. Trascorsa la scadenza, i pass sarebbero stati automaticamente invalidati. Nella realtà le cose sono andate diversamente: i due mesi sono trascorsi, in commissione Traffico e Mobilità non è stata ancora discussa alcuna bozza (una prima versione è stata accolta molto freddamente in commissione Controllo, perché affidava poteri troppo discrezionali al sindaco) ma i permessi sono tutt’ora vigenti. L’amministrazione già da tempo ha dichiarato, sia per bocca del sindaco, Paolo Perrone, che dell’assessore Luca Pasqualini, di essere favorevole all’eliminazione completa.

Identità di vedute tra il governo cittadino e Salvemini dunque? Più o meno anche se è lo stesso Pasqualini, con una nota, a far presente che il passaggio in commissione sarebbe obbligatorio prima di portare la questione in consiglio. E in quella sede che una proposta di regolamento dovrebbe venir fuori: la maggioranza, volendo, ha i numeri per colmare un ritardo di nove anni.

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