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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Carmiano

Abusi su 14enne: "Istituzioni hanno fatto loro dovere"

Un paese sconvolto, Carmiano. Nel piccolo comune salentino, teatro della sconcertante storia sui presunti abusi subiti da un ragazzo, sindaco, scuola e Asl non ci stanno ad essere accusati d'inerzia

CARMIANO - Un paese sconvolto, Carmiano. Nel piccolo comune salentino, teatro della sconcertante storia sui presunti abusi subiti da un ragazzo di 14 anni, non si parla d'altro. E nei paesi, si sa, le voci girano presto. Ma un episodio del genere poteva succedere ovunque, in qualsiasi posto del mondo. Carmiano non deve e non può passare per il paese delle molestie sottaciute. Per questo le istituzioni, il Comune, la scuola e la Asl, si sono difese con veemenza dagli attacchi di una parte della stampa che li avrebbe accusati di inerzia per non essersi resi conto di quello che stava accadendo.

"L'emersione di fenomeni di questo tipo avviene solo se c'è una stretta collaborazione tra i soggetti istituzionali e la giusta attenzione e professionalità in coloro che vengono chiamati", afferma il primo cittadino, Umberto Ferrieri Caputi. "Sento l'obbligo istituzionale di non buttare un intero paese nello sconforto, e di difendere il lavoro svolto durante questi cinque anni, durante i quali ci siamo spesi sempre al meglio. Abbiamo affiancato la scuola quotidianamente per venire incontro alle esigenze dei giovani, un lavoro stretto e continuo. Se una dirigente scolastica ha notato un disagio in un ragazzo, immediatamente l'ha segnalato e sono stati interessati Comune e Asl attraverso un consultorio familiare. E' così iniziato un percorso basato sulla fiducia tra la famiglia e le istituzioni, finalizzato a far emergere quello che di solito difficilmente viene esternato. Non intendo sottostare ad alcuna strumentalizzazione di tipo giornalistico".

Il sindaco ha difeso il decoro della sua cittadina, incoraggiando gli abitanti di Carmiano a fidarsi delle istituzioni al fine di combattere qualsiasi eventuale situazione di disagio. La scuola ha aiutato quel ragazzo, si difendono oggi le istituzioni chiamate in causa. E l'ha fatto anche l'Asl, oltre che il Comune. "La scuola che da tempo è impegnata nel contrasto a tutte le forme di disagio, ha portato avanti il suo percorso" sostiene la professoressa dell'istituto Polo II Antonella Manca. "Io ho sempre avuto il supporto dell'amministrazione e dell'Asl, e questa collaborazione non si è avuta solo in presenza di un problema. Nel caso specifico noi avevamo notato solo nei sintomi di disagio; dopo che sono emersi, se ne sono occupati i professionisti che operano in quel settore".

"Da febbraio a giugno - ha aggiunto - noi non avevamo conoscenza dei fatti così come sono emersi dalla denuncia del padre del giovane; il ragazzo presentava dei segnali quali, inappetenza, assenza da scuola, atteggiamenti esuberanti, ma nessuno di noi aveva idea di quello che stesse accadendo. Respingo categoricamente le eventuali accuse d'inerzia ed inefficienza". Nella conferenza stampa di questo pomeriggio è intervenuto anche il portavoce dell'Asl di Lecce, Ilio Palmariggi: " Il caso è stato ben seguito, il bambino non è stato mai abbandonato a se stesso, anche se il giovane assumeva atteggiamenti di chiusura che rendevano difficile capire quale fosse il reale problema. Tutto il percorso è stato ben monitorato, ma non era emerso nulla che potesse far pensare ad una situazione così grave. Di certo noi, la scuola e l'amministrazione comunale abbiamo fatto la nostra parte".

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