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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Parabita

Abusi sul figlio? La "mamma giustiziera" depone in aula

Uccise la moglie del presunto orco e tentò di colpire lui. Già condannata per omicidio, ora depone contro l'80enne, accusato di pedofilia. Forte commozione rievocando le parole ed i momenti del fatto

Ancora un caso di presunta pedofilia, e questa volta nell'ambito di una vicenda che ha fatto molto scalpore e generato dibattiti, perché annovera anche un fatto di sangue: un omicidio consumato ed uno tentato, per rivalsa. La vicenda, ormai nota, è quella di Parabita, dove una mamma di Casarano tentò di ferire a morte l'uomo che riteneva il molestatore del figlio minorenne, ma che si salvò nonostante i fendenti con un coltello. A morire fu invece sua moglie. Ed è stato oggi stato proprio il turno della donna, nel processo del presunto pedofilo 80enne Luigi Compagnone. E' lei, la feritrice, il super-teste.

In aula, davanti al presidente della seconda sezione Silvio Piccinno, è infatti comparsa la madre del bambino di 7 anni che avrebbe subito abusi sessuali da parte dell'anziano, noto nella sua città e nel circondario per l'attività di sarto, in quella che è stata ribattezzata la "casa degli orrori", in via dei Mille, a Parabita. La donna, condannata in primo grado a sette anni di reclusione per l'omicidio dell'insegnante Iolanda Provenzano, moglie di Compagnone, ha ricostruito quella drammatica giornata del 5 novembre 2007, riavvolgendo il nastro della memoria, iniziando la cronistoria dal 1° novembre, quando il bambino avrebbe confessato le attenzioni del sarto nella cameretta da letto dell'abitazione di Parabita. La madre avrebbe avvicinato il figlioletto dopo un pranzo consumato con alcuni parenti, e sotto le domande incalzanti avrebbe confessato quanto succedeva al primo piano della casa-scuola.

La donna ha poi confermato di aver raggiunto via dei Mille e di aver perso completamente i lumi della ragione quando l'anziano sarto avrebbe "liquidato" quelle attenzioni come "una cosa che al figlio piaceva". Nel corso dell'udienza è stato l'unico attimo di vuoto della 33enne, che ha tradito una forte commozione nel rievocare quel passaggio. L' ascolto è stato poi interrotto. La donna è uscita dall'aula per allattare il figlioletto più piccolo.

Nel pomeriggio verranno ascoltati l'allora tenente della compagnia dei carabinieri di Casarano, Riccardo Urciuoli, quattro militari del Norm, i nonni materni del bambino ed il padre. Luigi Compagnone, accusato di pedofilia, è rientrato da tempo nella sua abitazione di via dei Mille che nel frattempo è stata dissequestrata. La madre "giustiziera" colpì il presunto "orco" con dieci coltellate all'addome. Altrettante vennero inferte a Jolanda Provenzano, che aveva cercato di frapporsi fra l'omicida e il marito. Cadde al suolo priva di vita. I corpi vennero ritrovati dal fratello della vittima. Compagnone era gravemente ferito, ma ancora vivo.

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