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Cronaca Lizzanello

Accoltellò all’addome il gestore di un bar: condannato a cinque anni e 9 mesi

Cade l’accusa di tentato omicidio nel processo sull’episodio avvenuto la sera del 21 novembre di un anno fa. Per i giudici, Andrea Signore è responsabile del reato di lesioni gravi

LIZZANELLO - Non ha retto l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi nel processo ad Andrea Signore, il 48enne di Merine (frazione di Lizzanello) che la sera del 21 novembre di un anno fa accoltellò nella piazza del suo paese, “Maria Santissima Assunta”, il gestore del bar "Antica caffetteria del popolo".

La prima sezione penale del tribunale di Lecce (composta dal presidente Stefano Sernia e dalle colleghe Maddalena Torelli e Alessandra Sermarini), ha riqualificato il reato in lesioni gravi, infliggendo all’imputato la condanna di 5 anni e 9 mesi di reclusione, a fronte della richiesta di nove anni avanzata dal pubblico ministero Francesca Miglietta.

Secondo le indagini condotte dal pm Maria Rosaria Micucci con i carabinieri della Sezione radiomobile della compagnia di Lecce e i colleghi della stazione locale, tutto sarebbe partito da questioni legate a mancati pagamenti.

Ma per la difesa, rappresentata dall'avvocato Fulvio Pedone, Signore agì in quel modo per proteggersi, colpendo solo una volta la vittima che lo aveva aggredito: questa la tesi sostenuta a dibattimento anche attraverso l’ascolto di alcuni testimoni, e che potrebbe essere oggetto di un eventuale appello.

Non resta dunque che attendere le motivazioni della sentenza, entro novanta giorni, con la quale è stato disposto anche un primo immediato risarcimento del danno per 25mila euro nei riguardi del gestore (parte civile con l’avvocato Francesco Vergine) che per quella coltellata subì un delicato intervento chirurgico nell’ospedale “Veris Delli Ponti” di Scorrano.

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