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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Presicce

Addebiti di quattro sim-card: truffata da un promoter

Denunciato dai carabinieri un 31enne leccese. La donna, una commerciante di Presicce, si ritrovava puntualmente negli estratti conto bancari trattenute di centinaia di euro. L'uomo aveva i suoi dati

Parsimoniosa, lo era. In questi tempi di vacche magre, poi, meglio mettere mani alle tasche il meno possibile. E allora, perché quegli esosi addebiti sul conto bancario? E ogni volta di centinaia e centinaia di euro. Sorpresa, sorpresa: tutto riconducibile a bollette telefoniche riguardanti l'uso di cellulari. E sì che il gentil sesso, si sa, quando attacca bottone al telefono… per la serie, il telefono, la tua croce. Già, perché poi arriva la mazzata. Ma lei era parsimoniosa, come abbiamo detto all'inizio della storia. E poi, telefoni… quali telefoni? Gira e rigira, ecco che era tutto un raggiro. Ben architettato, sospettano i carabinieri, dal promotore di una nota azienda di telefonia mobile, ai danni dell'ignara vittima, una commerciante di Presicce. Il rampante promoter è un leccese di 31 anni, B.D.C., che risulta peraltro già noto alle forze dell'ordine.

Le indagini hanno preso il via quando la sventurata signora ha iniziato a trovare negli estratti conto della propria banca una serie di trattenute non di poco conto, ma di cui ignorava assolutamente l'origine. E se già son dolori le mille spese quotidiane, figurarsi la rabbia per il pagamento di voci sconosciute. Così, la situazione è stata esposta ai carabinieri. Di persona (meglio evitare il telefono…). E alla fine di tutto, i militari della stazione locale e della compagnia di Tricase, hanno scoperto che il promotore, senza essere mai passato dalle sue parti, per chiederle se volesse un caffè, le avrebbe attivato ben quattro schede Sim della propria compagnia. E già che oggi, con le tecnologie, si fa tutto a distanza. Proprio così: le schede erano tutte intestate alla vittima predestinata, alla quale venivano addebitati i costi sul conto corrente bancario. Immaginarsi che pacchia, chiamare sapendo che paga un altro. Ci si può tenere una conferenza, al telefono. Anzi, perché no? Quattro conferenze insieme, in questo caso. Minuziosi sono stati gli accertamenti effettuati dai carabinieri, che in prima istanza hanno permesso di risalire a chi, materialmente, aveva provveduto ad attivare le quattro schede.

Nel corso delle indagini il promoter, oltretutto, è stato più volte convocato formalmente presso il comando stazione carabinieri di Presicce, e non per un caffè, ma per fornire indicazioni sui tempi e le modalità di esecuzione della truffa. Non era il principale indiziato, ma anzi, in un primo momento si ipotizzava persino che potesse essere stato lui, a sua volta, gabbato da altri. Il suo atteggiamento non l'ha però aiutato, perché pare che si sia sempre rifiutato di ottemperare all'invito dei militari.

E così sul suo conto sono partiti ulteriori accertamenti, dai quali sarebbe emerso che il promotore non solo non era stato anche lui vittima di un raggiro architettato da ignoti truffatori, ma, anzi, sarebbe la mente e l'esecutore materiale della frode. B.D.C., infatti, giovandosi della sua posizione di promoter della compagnia telefonica, completamente all'oscuro e totalmente estranea ai fatti, avrebbe intestato le schede alla commerciante della quale - ed è questo il lato più oscuro ed inquietante - sarebbe riuscito a conoscere oltre i dati anagrafici, anche le coordinate bancarie complete di Abi, Cab ed Iban. Una situazione che rimanda ad una vicenda analoga, già accaduta di recente nei dintorni di Gallipoli e scoperta, in quel caso, dalla polizia del commissariato jonico.

Come l'uomo sia riuscito ad impossessarsi di questi dati sensibili, è ancora da vedere. Le indagini, tutt'ora in corso, mirano infatti a verificare il motivo dell'attivazione delle Sim-card e in quale modo il 31enne sia riuscito ad entrare in possesso dei codici e dell'identità di una persona estranea. In questi casi, di solito, è possibile che vi sia qualche complice compiacente in qualche ufficio. Ma al momento è solo un'ipotesi. Quel che è certo, è che il 31enne è stato denunciato per truffa aggravata, trattamento illecito dei dati personali ed inosservanza dei provvedimenti dell'autorità.

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