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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Vernole

Aeroporto "Lepore", caso chiuso. Presto il rilancio?

Sopraggiunta la prescrizione per la maggior parte dei reati, giunta anche un'assoluzione, s'è chiusa oggi, dopo oltre un decennio, la vicenda giudiziaria. Il sindaco di Vernole: "Pensiamo al rilancio"

LECCE - Sopraggiunta la prescrizione per la maggior parte dei reati, giunta anche un'assoluzione, s'è chiusa oggi, dopo oltre un decennio, davanti al giudice Vincenzo Pellerino, la travagliata vicenda giudiziaria dell'aeroporto "Lepore", struttura che sorge all'ingresso secondario di San Cataldo, marina di Lecce, in territorio comunale di Vernole. Il procedimento fu avviato nel 2004 per interventi di trasformazione edilizia, con sequestro della struttura e successivo rinvio a giudizio di diversi indagati. Si parlò, all'epoca, di lottizzazione abusiva.

Soddisfatto il sindaco di Vernole, Mario Mangione. "Si chiude positivamente il lungo periodo occorso per le necessarie verifiche", commenta il primo cittadino. "Allo stato si può dunque rilanciare l'importante infrastruttura assecondando le aspettative imprenditoriali e del territorio per l'avvio delle quali si rende necessario adeguare la struttura stessa alle intervenute nuove norma sulla sicurezza degli aeroporti (rifacimento della recinzione, sistemazione della segnaletica orizzontale sulla pista, impianti tecnologici di rilevazione metalli ed esplosivi), per la cui realizzazione sono state completate le necessarie procedure amministrative".

Per questa vicenda, la Procura di Lecce aveva aperto un fascicolo a carico di Giuliano Ferrara, presidente e legale rappresentante dell'Aero Club di Lecce, Alessandro Blasi, presidente del Cda e legale rappresentante della Fly Mediterraneo, Ferdinando Petrella (succeduto a Blasi, ed appaltatore dei lavori), Raffaele Pezzella (anch'egli appaltatore), Piero Montinari, in qualità di legale rappresentante della Fices Spa di Lecce (subappaltatrice dei lavori per quel che riguarda la pavimentazione della pista di decollo e atterraggio, piste di rullaggio ed aree parcheggio per i velivoli), Ilaria Piconese, legale rappresentante della Edil Piconese Srl di Melendugno (esecutrice di parte dei lavori), Giorgio Pascale, perito e Giovanni Cantatore, progettista e direttore dei lavori.

Ferrara, Blasi, Petrella, Pezzella, Montinari, Piconese e Cantatore erano accusati, a vario titolo, di aver realizzato presso la "Masseria Lepore" (da cui prende il nome il piccolo aeroporto) opere di trasformazione urbanistica ed edilizia dei terreni, con recupero ed ampliamento della struttura, in assenza di autorizzazione ed in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti. Sotto la lente finirono la sopraelevazione da adibire a torre di controllo, l'ampliamento e l'asfaltatura della pista, una lingua d'asfalto estesa da 878 a 908 metri di lunghezza e da 30 a 45 di larghezza, il raddoppio dell'area dedicata al parcheggio degli aerei, l'ampliamento delle vie di rullaggio e la realizzazione di un'area asfaltata. Tutto questo, considerando, inoltre, il vincolo paesaggistico e l'ipotesi di reato dell'alterazione delle bellezze naturali di luoghi soggetti alla protezione delle autorità. In questi casi, è subentrata la prescrizione.

Ferrara era anche accusato di avere indotto in errore il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Vernole, per ottenere il rilascio di una concessione edilizia in variante in corso d'opera, rilasciata il 13 settembre del 2002, inerente alla precedente concessione del 19 novembre del 2001, attribuendosi la qualità di proprietario dell'aerostazione, pur avendo ceduto la struttura alla Fly Mediterraneo, con atto del notaio Domenico Mancuso, il 10 maggio del 2002. Doveva anche rispondere di truffa ai danni di ente pubblico, poiché avrebbe formulato istanza per ottenere, a titolo gratuito, il rilascio della concessione stessa. Anche in questo caso prescrizione, come per Giorgio Pascale, accusato a suo tempo di aver redatto una perizia giurata davanti al direttore di cancelleria del tribunale, poi posta a base dell'atto di vendita rogato dal notaio, che sarebbe stata falsa, attribuendo un valore all'aerostazione di 719mila e 582 euro, inferiore rispetto a quello che sarebbe ritenuto il valore reale, di oltre 1 milione e 700 mila euro, valutazione espressa (all'epoca in lire) dallo stesso professionista nel febbraio del 1998.

Cantatore, infine, è stato assolto per non aver commesso il fatto, in merito alle accuse su una falsa attestazione, nell'istanza di condono presentata da Fly Mediterraneo, al responsabile dell'ufficio tecnico comunale di Vernole, in cui si sarebbe detto che la sanatoria era richiesta per una variante per una precedente concessione edilizia rilasciata gratuitamente.

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