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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Agenti salentini in rinforzo a Rimini. Il Silp: "Il Patto? Solo propaganda"

Sei poliziotti del Reparto prevenzione crimine sarebbero sulla via della Romagna, quando a maggio il ministro Alfano ha firmato un protocollo per Gallipoli e Salento. Il sindacato: "Tragicomico"

LECCE – Non comincia nel migliore dei modi la campagna acquisti. No, il calcio questa volta non c’entra nulla. Il tema è la sicurezza nelle strade. E i rinforzi riguardano le città salentine, in particolare Gallipoli (diventato ormai un caso nazionale per il caos) e Lecce, d’estate assediate da turisti e visitatori per ogni sorta di evento, con tutti i problemi che ne derivano a livello d’ordine pubblico.

A fine maggio è stato firmato un ben noto patto alla presenza del ministro degli Interni, Angelino Alfano (con il procuratore Cataldo Motta e il presidente della Regione, Michele Emiliano, convitati dal prefetto Claudio Palomba per il solenne sigillo), ma intanto al Silp, Sindacato italiano lavoratori di polizia che fa capo alla Cgil, giunge una nota che suona sinistra. Ben sei poliziotti del Reparto prevenzione crimine in servizio nella provincia di Lecce, infatti, sarebbero stati considerati tra i rinforzi utili. Quando? Da subito e fino alla fine di agosto. E tutto questo per rimpolpare la questura di Rimini.

A diffondere la notizia, con un certo sconcerto, è oggi il segretario generale provinciale, Antonio Ianne.Noi siamo qui per innalzare e rafforzare i presidi di sicurezza e con questa intesa Gallipoli e il Salento sono vere capitali del turismo che vanno tutelate e che devono essere principalmente sicure”. Ianne cita le parole proferite di recente dallo stesso Alfano, in quel di Lecce, e aggiunge: “Ennesimo tentativo di beffare le legittime aspettative del Salento, in tema di sicurezza, per opera di un Governo che dimostra sempre più scarsa attenzione per il Mezzogiorno dell’Italia”.

La questione suona grottesca per svariati motivi. Il segretario del Silp annota, in primis, i risvolti economici, definiti non a caso “tragicomici”, che deriverebbero dall’eventuale doppia aggregazione di personale in servizio a Lecce a Rimini, sostituito da poliziotti provenienti da altre province. Un’inutile staffetta con “conseguente doppia spesa pubblica”.

Non suona poi logico e produttivo inviare altrove agenti che hanno conoscenza profonda del territorio locale, per impiegarlo in zone diverse “sopperendo alle esigenze di quella zona con altro personale che si troverebbe ad affrontare le stesse difficoltà di ambientamento”. Insomma, un verso pasticcio.

Ianne, evidenzia allora, “quanto già successo in passato”, e cioè “come, una volta di più, senza il continuo controllo delle organizzazioni sindacali, si sia portati a utilizzare il Salento per la propria propaganda politica, sottoscrivendo patti cui si da ampia pubblicità ma scarso contenuto, salvo poi tradire le attese dei cittadini e degli operatori della sicurezza del Salento in favore di altre realtà geografiche”.

“Negli ultimi mesi – aggiunge il segretario - abbiamo assistito sul web a una “battaglia” a suon di spot, pubblicità e “inviti” tra Rimini e Gallipoli, dove chiaramente entrambe rappresentano un intero territorio; ebbene pare che il Governo nazionale abbia deciso per chi parteggiare”. “Magari è legittimo – conclude -, ma deve essere ben chiaro a tutti quanto sta avvenendo”.

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