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Cronaca Parabita

Ambiente, Italia Nostra propone rinnovabile condiviso

A Parabita, la sezione locale di Italia Nostra, per mezzo di Marcello Seclì, invita l'amministrazione a scelte che sappiano equilibrare l'attenzione al territorio con l'esigenza di energie rinnovabili

PARABITA - Il presidente di Italia Nostra, Marcello Seclì, scrive alle istituzioni preposte in merito all'installazione di impianti di energie rinnovabili sul territorio comunale di Parabita. Seclì specifica di aver attivato, a nome della sezione locale di Italia Nostra, un'iniziativa di informazione e di sensibilizzazione in relazione ai problemi connessi all'installazione di impianti energetici sulle aree agricole del territorio comunale che, in relazione al loro dimensionamento, al numero e alla loro collocazione, starebbero determinando "una rilevante alterazione del territorio, del suolo, del paesaggio e dell'ambiente e delle relative economie agricole e turistiche".

"Nel caso specifico - chiarisce Seclì - di uno dei due campi fotovoltaici, della potenza di circa 1 MWp cadauno tra loro contigui, previsti a ridosso della Masseria Tornesella (antico edificio di particolare pregio storico-architettonico ed ambientale risalente intorno al secolo XVI) ed i cui lavori sono in fase avanzata di esecuzione, risulterebbero (secondo gli elementi in possesso di questa associazione) non del tutto conformi alle disposizioni in materia e pertanto risulta urgente effettuare tutte le verifiche necessarie per riscontrare la rispondenza delle opere agli elaborati presentati e la conformità degli stessi alle disposizioni in materia".

Allo stesso tempo, il responsabile di Italia Nostra ritiene doveroso mettere nelle condizioni gli uffici comunali competenti di favorire una "più approfondita e complessiva valutazione della regolarità di tutti i progetti presentati, anche alla luce dello statuto comunale e di ogni altro elemento (di opportunità) che possa consentire una diversa, e meno impattante, esecuzione delle opere previste"; ugualmente, risulta necessario, "al fine di ovviare la proliferazione nelle aree agricole e nelle zone di particolare pregio ambientale ed economico di impianti di energia elettrica dalla potenza fino ad 1MWp e quindi contenere e controllare gli effetti negativi di tali impianti, che l'amministrazione comunale di Parabita provveda all'adozione di un apposito regolamento, così come previsto dalla L.R. 21 ottobre 2008 n. 31 e così come già hanno provveduto alcune amministrazioni comunali della provincia di Lecce e della Puglia".

Italia Nostra reputa urgente, in considerazione della limitatezza delle forme di tutela che su diverse aree territoriali previste dal Putt/p operante nella Puglia (soprattutto negli Ambiti Territoriali Estesi C - D - E) e nelle more della approvazione del nuovo Piano paesaggistico regionale in corso di elaborazione, che "l'amministrazione comunale di Parabita chieda alla Regione Puglia una Moratoria delle procedure previste dalla Legge Regionale 19 gennaio 2008 n. 1 e - conseguentemente - adottare una diversa regolamentazione che sia più aderente ai criteri stabiliti dalla Legge finanziaria del 2008 (Tab. A, Comma 161)".

Italia Nostra non sottovaluta il valore dello sviluppo delle energie rinnovabili, purché non siano utilizzate secondo modalità dannose per le risorse primarie del territorio quali l'aria, il suolo, l'acqua, la fauna, la flora, il paesaggio, e quelle economiche che lo connotano. In ragione delle rilevanti criticità che il territorio parabitano e salentino ha subito in questi ultimi decenni, Italia Nostra intende sollecitare l'amministrazione comunale a "dare seguito agli obiettivi che a suo tempo (proprio a seguito delle proposte avanzate dalla sezione di Italia Nostra) vennero individuati con atto di indirizzo del consiglio comunale e che - fino ad oggi - non hanno avuto alcuna attuazione".

Italia Nostra comunica "la propria disponibilità ad offrire ogni forma di collaborazione perché possano essere adottati tutti gli atti e le azioni necessarie per contenere - da un lato - le criticità ambientali enunciate e - dall'altro - attivare quelle iniziative che possano vedere il ricorso alle energie rinnovabili come un'opportunità di tutela dell'ambiente e di sviluppo socio-economico del nostro territorio che, nelle forme in atto, sta determinando -al contrario- solo danni all'ambiente e alla nostra economia e - nel contempo - l'arricchimento di società ed aziende del nord Italia e del nord Europa".

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