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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

L’Università del Salento al tempo della crisi: “Conoscenza è libertà”

Inaugurato presso l'Ecotekne il nuovo anno accademico. Laurea "honoris causa" conferita al cardinale Dziwisz. Il rettore Laforgia: "Contro la crisi, puntiamo sulle risorse immateriali del sapere"

 

LECCE - Il 57esimo anno accademico dell’Università del Salento, si è ufficialmente aperto oggi, con la tradizionale cerimonia d’inaugurazione che si è tenuta presso la sala conferenze dell’Ecoteckne. Molte le istituzioni civili, militari e religiose presenti: tra queste, la vice presidente regionale, Loredana Capone, il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, l’arcivescovo di Lecce, Domenico D’Ambrosio, il presidente della Corte d’appello di Lecce, Mario Buffa e il procuratore capo Cataldo Motta.

Dopo l’introduzione del coro polifonico dell’Università ed il corteo dei direttori dei dipartimenti d’ateneo, dei magnifici rettori ospiti e dei presidi di Facoltà, il discorso di apertura è stato affidato al coordinatore della consulta del personale tecnico amministrativo, Antonio Melcarne, il quale ha posto l’accento sulle incognite finanziarie che potrebbero mettere a repentaglio la sopravvivenza di molti atenei.

“Ritengo di essere il portavoce di una categoria di persone che si sentono umiliate – ha spiegato – poiché la legge Gelmini ha ridotto il valore della nostra rappresentanza, relegando il Senato accademico ad un ruolo meramente propositivo, dando un’impronta chiaramente aziendalista all’università pubblica”.

La crisi pubblica e dell’Università, in particolare, è stata il cuore della relazione presentata dal presidente del Consiglio degli studenti, Pier Paolo Miglietta che ha definito “ridicolo” il sistema di sostegno al diritto allo studio, cui si somma “l’incapacità di ascoltare gli studenti ed agire in maniera equa”.

“La crisi nasce dalla concezione distorta della conoscenza, – ha aggiunto – dalla frattura tra la conoscenza e l’informazione. Tra il rigore e la permanenza della prima, contro i tratti di approssimazione e attualità della seconda”.

Il magnifico rettore dell’Università del Salento, Domenico Laforgia, è tornato inevitabilmente sul tema della crisi, dando un’impronta particolare al proprio discorso di inaugurazione, quest’anno non incentrato sui dati analitici sull’andamento dell’Ateneo.

Inaugurato il nuovo anno accademico

La risposta offerta dal mondo accademico ai tagli del finanziamento pubblico e all’attuazione della legge 240 che ha ridotto l’autonomia universitaria, è nella valorizzazione delle risorse immateriali e del capitale umano, per andare oltre quella concezione utilitaristica del sapere che “ha penalizzato i settori che non sembrano avere una immediata utilità, come le scienze umanistiche”.

“Le arti e le lettere, nel mercato globale, sembrano superflue” ha spiegato Laforgia, ma senza l’allenamento al pensiero critico, “si preparerà un futuro in cui una elite magra, governerà gente facilmente addomesticabile”.

L’Italia prima della crisi, investiva in ricerca l’1,5 per cento del Pil nazionale contro l’attuale 1,1 per cento che ci ha collocati tra gli ultimi in Europa. Eppure, se si raggiungesse l’obiettivo del 3 per cento entro il 2020 (così come stabilito dalla Commissione Europea), si creerebbero più di tre milioni di posti di lavoro.

L’Università del Salento, in particolare, ha prodotto negli ultimi anni ben 35 nuove aziende, spiega il Rettore, costituite da laureati, ricercatori e tecnici.  “Ora la perdita di 84 docenti, implicherà che molti ragazzi non potranno iscriversi ai corsi di laurea che hanno scelto”, ha denunciato Laforgia.

L’augurio conclusivo è rivolto al ruolo dell’istruzione pubblica, che deve continuare a rendere gli studenti “persone libere”, in grado di frenare il declino verso “l’ignoranza attiva”.

La cerimonia si è poi conclusa con il conferimento della laurea in “dinamiche interculturali e mediazione linguistica” al cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario particolare di papa Giovanni Paolo II: laurea “honoris causa” che ha reso merito alla sua attività di teosofo e promotore del dialogo interculturale e religioso.

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