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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Area filobus fantasma: ma residenti temono il traffico

La struttura comunale, costruita in paio di anni, progettata per il ricovero e la manutenzione dei filobus, è ancora chiusa. Ma al di là dei ritardi gli abitanti della zona lamentano altri disagi

LECCE - La telenovela Filobus si sposta questa volta su un altro versante: quello per così dire "periferico", su una mega struttura alla porte di Lecce, in direzione di Borgo Sannicola, in via Antonio Perulli, per la precisione. Lì dove il Comune di Lecce ha fatto costruire il ricovero dei filobus, la cui posa della prima pietra risale a circa un paio di anni fa, periodo che molti ricorderanno di piena propaganda politico-amministrativa sul nuovo servizio di trasporti che avrebbe rivoluzionato il traffico in città, rendendolo meno caotico e più ecologico.


E anche da quelle parti tutto tace. Cancello chiuso. Campanello anonimo. All'interno dell'area, un lungo magazzino, dove si intravedono accatastate una decina di pensile che la Sgm, la società che si occupa dei servizi per la mobilità urbana in città e di cui maggiore azionista è il Comune, avrebbe dovuto, forse, nel frattempo, montare sulle strade cittadine in corrispondenza delle fermate dei filobus. E sempre nell'era recintata in questione, un grande capannone, un edificio industriale per il ricovero dei mezzi, per la manutenzioni degli stessi. Attualmente otto mezzi nuovi di fabbrica sono fermi all'aperto presso l'aera della Sgm, sulla provinciale per Vernole. Sono parcheggiati lì dalla data della loro consegna, il 7 settembre del 2007. Altri 4 filobus dovrebbero giungere a Lecce per completare il cosiddetto parco mezzi. Ma forse, al momento, dicono i malpensanti, è meglio che restino lì dove sono.

Se i leciti e buoni propositi del nuovo presidente della Società di gestione multipla, subentrato al senatore Pdl Cosimo Gallo, Gianni Peyla, prevedono finalmente l'entrata in funzione del filobus all'inizio del nuovo anno, con un ritardo accumulato sull'entrata in funzione del servizio superiore comunque a due anni, dall'altra i detrattori sembrano non crederci affatto: le casse del Comune piangono lacrime amare e un intervento della Sgm, forte di un bilancio in positivo che si aggirerebbe intorno a 500mila euro, potrebbe rivelarsi un boomerang, se mai l'amministrazione Perrone non riuscisse a risanare le finanze pubbliche di Palazzo Carafa.

Ma al di là delle previsioni e delle voci, perché al momento tali restano, sul fronte "periferico", i residenti di via Perulli, alla periferia della città, hanno da ridire sulla struttura ricovero dei mezzi a elettricità: "Hanno attrezzato l'area con lavori che sono durati due anni - dicono in coro - ma forse i progettisti non hanno calcolato bene la rete viaria che è sotto gli occhi di tutti. La strada è stretta e al momento è l'unica che conduce verso Borgo San Nicola. Da qui passano autobus ed auto e la svolta a sinistra per procedere in direzione Nord, proprio a causa del deposito dei filobus, rende la carreggiata pericolosa. Non solo - concludono -, ma da due anni a questa parte non possiamo più parcheggiare le nostre auto lungo la strada, perché impediremmo ai mezzi pesanti di svoltare a sinistra".

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