Sorpresi a rubare ferro nella vecchia distilleria, in manette tre giovani brindisini
Nella tarda mattina di oggi, i carabinieri della stazione di Squinzano hanno arrestato in flagranza di reato tre giovani brindisini. Sono stati sorpresi all'interno di un'azienda vinicola in stato di abbandono, a rubare del ferro
SQUINZANO – Sarà forse colpa della crisi economica, ma i furti non risparmiano ormai nessun settore, come dimostrano i tre arresti eseguiti, nella tarda mattina di oggi, dai carabinieri della stazione di Squinzano. In manette, in flagranza di reato, sono finiti tre giovani brindisini, sorpresi all’interno di un’azienda vinicola in stato di abbandono, intenti a rubare del ferro. Si tratta di Ivan Errico, 26 anni, disoccupato e già noto alle forze dell’ordine; Daniele Gisonna 25enne,incensurato e senza occupazione; Andrea Stamerra, 26enne, incensurato.
I carabinieri, impegnati in un servizio di pattuglia nei pressi del sottopassaggio che porta a Casalabate, insospettiti dalla presenza di tre persone all’interno dell’immobile, hanno deciso di controllare cosa stesse accadendo. Una volta all’interno della struttura, hanno sorpreso i tre giovani nel cortile dello stabilimento, mentre armeggiavano col cannello di una fiamma ossidrica, intenti a tagliare un grosso torchio in ferro e ghisa. Lo stabilimento vinicolo, nonostante sia in stato di abbandono, custodisce al suo interno diverse attrezzature agricole, tutte in ferro.
Una materia prima che negli ultimi tempi ha acquisito un certo valore di mercato, divenendo sempre più appetibile. I tre avevano addirittura sospeso a 2 metri di altezza, con una carrucola, una vecchia Fiat 128, anche questa da fare a pezzi. All’arrivo dei militari, i tre hanno raccontato di essere stati autorizzati dal proprietario dell’immobile a smantellare i vari macchinari. Una circostanza smentita subito dopo dall’uomo. Per loro non è rimasto che confessare le loro reali intenzioni. Nel corso dell’operazione è stato anche sequestrato un camion Fiat Iveco sul quale i malfattori avevano già caricato altri 20 quintali di ferro. I tre sono stati accompagnati presso le loro abitazioni agli arresti domicilairi. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.
