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Cronaca Martano

Omicidio di Massimo Bianco, si stringe il cerchio: arrestati i due indagati

Antonio Gabrieli e Antonio Zacheo, entrambi di Martano, sono accusati della morte del 41enne, di distruzione di cadavere e di porto illegale d'arma. Il corpo della vittima fu trovato il 29 giugno scorso in piena campagna, semi-carbonizzato

MARTANO – Svolta nell’omicidio di Massimo Bianco, il 41enne di Martano freddato nella campagne non distanti del centro della Grecìa Salentina il 29 giugno scorso: il giudice per le indagini preliminari, Alcide Maritati, ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Antonio De Donno disponendo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Antonio Gabrieli, martanese di 53 anni, e per Antonio Zacheo, di 27, anch’egli del posto. I due erano stati iscritti nel registro degli indagati il 2 di luglio.

La accuse sono omicidio, occultamento di cadavere in concorso e porto illegale d’arma. Gli arresti sono stati eseguiti nel pomeriggio di oggi dai militari del nucleo investigativo dei carabinieri, con la collaborazione dei colleghi della compagnia di Maglie. Gabrieli e Zacheo sono ora nel carcere di Borgo San Nicola e nei prossimi giorni saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia.

ZACHEO ANTONIO-2Di Massimo Bianco – che nell’ottobre del 2010 era stato arrestato per usura ed estorsione aggravata ai danni di un imprenditore neretino - si erano perse le tracce il 27 giugno. Il giorno dopo la moglie ne aveva segnalato la scomparsa e nel primo pomeriggio di sabato 29, a circa mezzo chilometro dal monastero dei Cistercensi – presso la confluenza delle strade provinciali che portano a Borgagne e Carpignano Salentino - ne fu trovato il cadavere, semi-carbonizzato. L’autopsia condotta dal medico legale, Roberto Vaglio, ha poi confermato che il 41enne era stato ucciso con un solo colpo di pistola che aveva sfondato il cranio da destra verso sinistra e che non c’era stata alcuna precedente colluttazione.

GABRIELI ANTONIO-2Intanto, nella notte tra sabato e domenica i carabinieri della compagnia di Maglie, diretti dal maggiore Andrea Azzolini, e quelli del nucleo investigativo, coordinati dal capitano Biagio Marro, avevano ascoltato più volte una decina di persone cercando indizi ed informazioni utili. In particolare, la Nissan di Gabrieli era finita sotto sequestro già nelle ore immediatamente successive al ritrovamento del cadavere. Gli inquirenti, infatti, avevano valide ragioni di ritenere che fosse stato lui, che di mestiere fa il camionista, ad accompagnare Bianco sul luogo di un presunto appuntamento.

Lo avrebbe fatto, del resto, proprio insieme all’altro uomo arrestato oggi, Antonio Zacheo, che di Bianco era socio in una ditta dedita al commercio di materiale edile per la quale lavorava Gabrieli. Nei quattro interrogatori subiti il 53enne ha sempre negato di aver avuto rapporti di alcun tipo con Bianco e ha spiegato di aver trascorso con i due soci una parte della mattinata fino al momento del presunto appuntamento: lasciato Bianco nel posto indicato i due avrebbero passato altre ore insieme. Gabrieli è difeso dagli avvocati Alessandro Stomeo e Francesco Protopapa mentre Zacheo è assistito da Dimitry Conte.

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