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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Leverano

Bimbe molestate a scuola, si apre il processo a bidello

Si è aperto dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale il dibattimento del processo nei confronti di Cosimo Bruno My. I fatti a Leverano. Il ministero costitutito parte civile

LECCE - Si è aperto oggi, dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente Roberto Tanisi), il dibattimento del processo nei confronti di Cosimo Bruno My (attualmente detenuto ad Altamura e presente oggi in aula), il 65enne ex bidello in una scuola materna di Leverano accusato di aver abusato di alcune bimbe che frequentavano la scuola. Le violenze sarebbero state compiute tra gennaio e aprile del 2010, periodo in cui My ha prestato servizio, in sostituzione di una collega assente per malattia, come collaboratore scolastico presso l'Istituto comprensivo "Leverano Polo 2" di via Turati.

Nel corso dell'udienza c'è stata la costituzione del responsabile civile, il ministero dell'Istruzione, assistito dall'avvocatura di Stato. Secondo i legali di parte civile, infatti, My non sarebbe stato in possesso dei requisiti per svolgere le funzioni di collaboratore scolastico nell'Istituto. Il pubblico ministero Stefania Mininni ha chiesto e ottenuto che siano acquisiti agli atti tutti gli elementi probatori, tra cui i verbali delle persone già ascoltate e i Dvd con le immagini dei presunti abusi riprese dagli agenti di polizia giudiziaria, che potrebbero essere visionati in aula. Un'acquisizione che dovrebbe velocizzare la fase dibattimentale. L'udienza è stata aggiornata al 21 dicembre.

A far scattare le indagini, a fine marzo dello scorso anno, fu la coraggiosa denuncia di una mamma, che si rivolse ai carabinieri riferendo le confessioni ricevute da parte della piccola, che le aveva raccontato di un bidello che la palpeggiava con la scusa di assisterla. My fu arrestato, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Lecce, Antonio Del Coco, il 5 maggio 2010, dopo circa un mese di indagini. A dare una brusca accelerazione all'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, la dottoressa Stefania Mininni, furono le intercettazioni ambientali e le riprese video realizzate all'interno della scuola. L'uomo, con il pretesto di assistere le bimbe durante l'espletamento dei bisogni fisiologici, le avrebbe accompagnate nei bagni per compiere furtivamente le violenze e gli atti sessuali.

La testimonianza di una delle bimbe molestate (tutte tra i 3 e i 5 anni) è stata raccolta in fase di incidente probatorio e acquisita agli atti. Un'esigenza derivante dal fatto di tutelare quanto più possibile la piccola vittima e al tempo stesso trovare ulteriori riscontri all'attività investigativa. Le dichiarazioni della bimba, infatti, sembrerebbero aggravare la posizione di My, il quale ha già reso parziale confessione in sede di interrogatorio di garanzia, ammettendo diversi episodi di abusi.

La versione del bidello sarebbe però nettamente in contrasto con quella della vittima, che avrebbe riferito di molestie ben più gravi e invasive da quelle descritte dall'indagato. I genitori della bimba, assistiti dall'avvocato Francesca Conte, si sono costituiti parte civile.

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