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Cronaca Copertino

Blitz del Ros contro anarchici del Fai, perquisizioni anche nel Salento

Nell'ambito dell'attività di servizio, eseguita all'alba dai carabinieri del Ros in tutta Italia e all'estero, anche due individui della zona di Copertino sono stati perquisiti, ma risultati completamente estranei agli attentati

COPERTINO - L'operazione "Ardire"  è stata conclusa, all'alba di questa mattina, dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale, per ordine della magistratura di Perugia. I militari dell'Arma hanno infatti eseguito controlli, arresti, denunce in tutto lo Stivale e persino all'estero, fermando i presunti appartenenti alla Federazione anarchica informale e al Fronte rivoluzionario internazionale, accusati di aver preso parte ad attentati, o di esserne stati anche indirettamente coinvolti,  compreso uno degli ultimi, ai danni dell'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, gambizzato sotto la propria abitazione,  lo scorso 7 maggio.

Le accuse mosse agli indagati riguardano, tra l'altro, episodi di violenza come quello del 2009 ai danni dell'Università Bocconi, al Cie di Gradisca d'Isonzo, in Friuli Venezia Giulia, alla sede  di Equitalia nella capitale, presso la sede della Deutsche Bank di Francoforte e contro l'ambasciata greca di Parigi nel 2011.

Tra le 40 perquisizioni effettuate sul territorio  nazionale e internazionale, anche gli uomini del Ros di Lecce, coordinati dal colonnello Paolo Vincenzoni, ne hanno eseguite alcune. Due in tutto, entrambe a Copertino. Ma nessuno dei due individui sottoposti all'attività di verifica è stato arrestato, denunciato, o iscritto nel registro degli indagati scongiurando, di fatto, qualsiasi coinvolgimento, anceh indiretto, con gli episodi avvenuti.

Intanto, un paluso e l'apprezzamento  per la "qualità e l'accuratezza delle indagini su appartenenti alla Federazione anarchica informale" sono stati rivolti da Alfredo Mantovano ai carabinieri del Ros. "Gli episodi criminali attribuiti agli arrestati, i collegamenti transnazionali con realtà analoghe operanti in Grecia, l'esplosivo rinvenuto nella disponibilità di uno degli indagati attestano la pericolosità della rete e il grande impegno investigativo che ha condotto a tali risultati".  L'auspicio, per il deputato ed ex sottosegretario agli Interni, è che ora  "gli sforzi profusi nelle indagini non siano vanificati da interpretazioni giudiziarie fantasiose o giustificazioniste".     

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