Botulino, cominciate operazioni di “svezzamento” per i due fuorisede intossicati
Il personale medico di Perugia ha avviato all'autonomia polmonare i due giovani pazienti, uno di Botrugno, l'altro laziale, colpiti da una grave intossicazione
PERUGIA - Stazionarie le condizioni dei due giovani universitari – uno di Botrugno, l’altro di Viterbo - ricoverati da domenica scorsa presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, a seguito di una grave intossicazione da botulino.
Nelle ultime ore, i sanitari hanno provveduto, dopo la verifica dei parametri vitali ad un graduale “svezzamento” dalle apparecchiature, per consentire ai due giovani pazienti la ripresa della attività polmonare. Sempre nel corso della giornata di oggi, inoltre, sono previste ulteriori manovre che permetteranno di verificare le condizioni dei pazienti.
Operazioni queste, come informa una nota dell’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera di Perugia, che orienteranno i sanitari sul decorso della degenza. L’incubo, per i due fuorisede, è cominciato due giorni addietro quando il 21enne salentino ha ricevuto il consueto pacco dalla casa dei propri genitori. Dopo aver consumato alcune conserve assieme al proprio coinquilino, è scattata l’emergenza sanitaria: entrambi hanno infatti accusato immediati sintomi da intossicazione.