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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Racale

Caccia al "Piombo", maxi sequestro di batterie esauste

Oltre una tonnellata di accumulatori al piombo esausti, rivenduti illecitamente da una banda di bulgari in Italia, sul mercato dei rifiuti tossici: le operazione a cura della polizia provinciale

RACALE - Una tonnellata e mezzo di batterie al piombo esauste, occultate in una casa, abitata da bulgari domiciliati in Italia, e pronte ad alimentare il mercato illecito di rifiuti pericolosi: è il bottino del maxi sequestro effettuato dagli agenti della polizia provinciale di Lecce, comandati da Antonio Arnò. L'operazione denominata "Piombo", coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce (con a capo il sostituto procuratore Angela Rotondano) e condotta dagli Agenti di Polizia Provinciale di Lecce, coordinati dal tenente Giancarlo De Matteis, ha scovato e spezzato una organizzazione di cittadini bulgari, domiciliati in Italia, dedita al traffico illecito di rifiuti speciali altamente pericolosi costituiti da batterie al piombo esauste.

Sono state sequestrate circa 1,5 tonnellate di accumulatori al piombo esausti, contenenti piombo, polipropilene ed acido solforico altamente inquinanti, rinvenuti all'interno di una casa nell'abitato di Racale, dimora abituale di numerosi cittadini bulgari. Nell'operazione, sono stati sequestrati anche l'autocarro e un'automobile utilizzati per il trasporto illecito. I rifiuti, altamente inquinanti, erano "stoccati al suolo", all'interno di un corridoio coperto, adiacente l'abitazione ispezionata, accuratamente nascosti tramite il posizionamento frontale di un pannello in legno, che ne impediva la visuale dall'esterno. A terra erano evidenti le tracce del percolato di colore giallastro, lasciate dalla soluzione di acido solforico tipicamente contenuta nelle batterie, che veniva sistematicamente riversata al suolo dai cittadini bulgari, incuranti delle gravi ripercussioni per la loro stessa salute e per l'ambiente circostante.

L'indagine, avviata nel mese di marzo, ha richiesto una mirata osservazione dei soggetti, controllati a lungo e pedinati per accertare sia la provenienza degli accumulatori esausti, sottratti al normale ciclo dei rifiuti, sia la destinazione illecita ("mercato nero del piombo") che frutta alle organizzazioni criminali oltre mille euro a tonnellata (si consideri che la quotazione finale del piombo raffinato attualmente è di 2mila 485 euro a tonnellata).

Denunciato un pregiudicato 47enne di nazionalità bulgara, K. K. M., domiciliato a Racale, ritenuto colui che capeggiava una serie di connazionali, che provvedevano a ritirare presso numerose autofficine del basso Salento le batterie al piombo esauste; una volta ottenuto il carico di batterie, alleggerito dall'abbandono del pericolo acido solforico riversato al suolo, venivano caricate su un autocarro e destinate al "mercato nero del piombo", tramite centri di rottamazione e raccolta rifiuti illeciti consenzienti.

Questa nuova operazione prosegue le attività investigative, coordinate dal Sostituto Procuratore Angela Rotondano, al fine di svelare il business realizzato con la cooperazione di produttori, trasportatori e gestori di centri di rottamazione e raccolta di rifiuti pericolosi sottratti al normale ciclo dei rifiuti: da qui l'esigenza e la necessità di impegnare gli agenti della Polizia Provinciale di Lecce, specializzati nella tutela ambientale e da sempre impegnati a contrastare il traffico illecito di rifiuti speciali. Incessante e quotidiana, infatti, è l'attività di contrasto in materia ambientale. Esprime soddisfazione per l'operazione anche il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, che dichiara: "Ancora una volta, nell'azione di tutela ambientale, ha premiato la costante perseveranza e l'alta professionalità degli agenti di polizia provinciale che quotidianamente operano per preservare il nostro territorio dai dilaganti crimini ambientali che deturpano il Salento".

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