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Cronaca

Export salentino, giù il sistema moda: 90 milioni di capi invenduti all'estero

Crisi nera per il mercato salentino dell'esportazione, che nel 2012 perde il 4,3%.Il mercato dell'esportazione perde il 4,3%. Il comparto dei macchinari ed apparecchi si conferma invece il traino dell'export, con oltre 195 milioni

LECCE – Crisi nera per il mercato salentino dell’esportazione, che nel 2012 perde il 4,3%. Il comparto dei macchinari ed apparecchi si conferma però il traino dell’export leccese, con oltre 195 milioni di euro, che rappresenta il 43% delle esportazioni complessive e un incremento rispetto al 2011 del 5,5%.

Al contrario, invece, di quanto registrato lo scorso anno, il sistema moda, che ha un peso sull’export del 20%, con 90 milioni di merci vendute all’estero, registra una perdita secca del 32,3%. E il calzaturiero batte cassa: il settore registra la flessione più consistente: -50,7% e 29,7 milioni di merci vendute all’estero, seguito dal tessile -21,7% e dall’abbigliamento -16,2%, rispettivamente  con 9,6  e 50,5 milioni di euro.

Ma conferma il trend positivo anche nel 2012 il comparto dei macchinari ed apparecchi, che si conferma il traino dell’export leccese con oltre 195 milioni di euro, che rappresenta il 43% delle esportazioni complessive e un incremento rispetto al 2011 del 5,5%.

Sono i dati emersi dal report sul commercio estero della provincia di Lecce nell'anno 2012, predisposto dall'ufficio Statistica e studi dell'ente camerale. Eppure, il 2011 aveva fatto ben sperare in una ripresa dell’export  salentino, avendo  chiuso l’anno con un + 32%.  Arriva invece per l’anno in corso una nuova doccia fredda, il cui bilancio   si chiude in rosso con la diminuzione delle esportazioni (-4,3%) e un valore globale di merci esportate pari a  445,2 milioni. Considerando l’export del  solo quarto trimestre, la flessione, rispetto allo stesso trimestre del  2011,  è stata del 10,8%. 

Le esportazioni italiane, invece,  hanno  registrato un + 3,7% e quelle pugliesi + 7,3%, risultato che  colloca la Puglia  tra le  regioni più dinamiche. Le restanti  province pugliesi chiudono il 2012 con segni positivi: Taranto con una variazione del +18,1%, tra le province italiane una delle più elevate,  Foggia con + 10,4%, Brindisi + 6,1% e Bari e la Bat con + 2,6%. Lecce con un peso del 5,1% è la provincia che dà il minor apporto all’export della regione preceduta solo dalla Bat (4,7%). E’ Bari con il 41,5% che rappresenta buona parte delle esportazioni regionali, seguita da Taranto (28,5%), Brindisi (11,2%) e Foggia (9,1%). A Lecce spetta però il miglior saldo conseguito  con oltre 184 milioni di euro, seguita da Bari con 98,6 milioni e da Foggia e da Bari-Andria-Trani, rispettivamente  con 90 e 34 milioni di euro. Negativi invece i saldi commerciali di Taranto, su cui pesa la questione Ilva,  con oltre un miliardo di euro  e Brindisi con 489 milioni. 

I settori

In flessione anche le esportazioni dei prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi (-13,4%), settore che ha venduto all’estero beni per circa 16 milioni di euro. Positive, invece, le variazioni del settore alimentare che ha esportato merci per un valore di circa 14 milioni di euro  e un incremento del 6,7%; anche l’export di bevande (sostanzialmente vino) registra una buona performance con +9,7% e 18,6 milioni di prodotto esportato. Segno positivo (+4%) anche per le esportazioni dei prodotti in metallo per un valore di circa 22 milioni di euro e per quelle  degli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+12,5%) per un valore di 11 milioni di euro. L’export dei  prodotti dell’agricoltura, invece  registra un crollo del -48,4% con un fatturato di  8,5 milioni di euro .

Le importazioni
La provincia di Lecce nel 2012 ha importato merci per un valore di circa 261 milioni di euro in flessione del 28,4% rispetto al 2011. Balza subito all’occhio  la notevole flessione delle importazioni di  computer e prodotti di elettronica (-68%), passando da 58,5 milioni del 2011 agli attuali 18,8 milioni di euro. Il comparto moda  registra una flessione del 32,3% con 53,3 milioni di merci importate, è soprattutto  il calzaturiero  che fa crollare le importazioni  con – 41,8% e 20,5 milioni, l’abbigliamento registra un decremento del  –26% e 27 milioni di importazioni e il tessile  che registra una flessione del – 17,5% con 5,7 milioni. Una leggera flessione registra l’import dei  prodotti agricoli (-4,11%) con 27,6 milioni di beni importati, al contrario l’import di prodotti alimentari, pari a 42 milioni di euro, è leggermente aumentato (+1,01%): Sostanzialmente stabile  (+0,14%) le importazioni di articoli in gomma e materie plastiche per un valore di oltre 18 milioni di euro, diminuite in maniera consistente (-18,7%) le importazioni di autoveicoli, rimorchi e autorimorchi che registrano un valore di 183 milioni.

I Paesi
Le imprese salentine esportano essenzialmente verso i mercati europei per un valore complessivo di oltre 293 milioni, in diminuzione del 13,6% rispetto al 2011. Sono Francia (58 mln) e Germania (46 mln) i principali mercati verso cui sono diretti i manufatti leccesi, paesi che assorbono, rispettivamente il 13,%  e il 10,4% dell’export provinciale. Subito dopo si colloca l’Albania (34 mln) e la Svizzera (27mln), il cui peso sull’export è del 7,7% e del 6%. Le esportazioni  verso questi paesi europei  sono tutte diminuite nel 2012, eccezion fatta per i prodotti venduti in Germania aumentati di circa il 20%. 

I mercati americani acquistano dalle nostre imprese merci per complessivi  52 milioni di  euro; sono    gli Stati Uniti d’America i principali acquirenti delle merci salentine per oltre 41  milioni di euro, con un incremento registrato nel 2012 pari a +9,2% mentre verso i paesi del continente americano in generale  si registra una flessione del 6%. Il peso dei mercati asiatici diventa sempre più consistente e in graduale aumento, nel 2012  l’Asia  ha acquistato merci dalle imprese salentine per un valore di 44,4 milioni di euro, con  un incremento rispetto all’anno precedente  del 39%, segno della crescente importanza di questi paesi  sui mercati mondiali. Anche le esportazioni verso i mercati africani e dell’Oceania  hanno registrato un incremento del 22,6% e del 97,3%, rispettivamente con 33 e 22 milioni di merci acquistate. I nostri principali  partners commerciali africani sono Algeria e Tunisia, verso cui  esportiamo merci per complessivi  7,8 e 7,5 milioni di euro.

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