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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Vernole

Capufficio demansionato, respinto reclamo del Comune

Il Collegio del Tribunale del lavoro di Lecce ha respinto il reclamo proposto dal Comune di Vernole sul caso del capo dell'ufficio tecnico, Giovanni De Giorgi, rimosso dal suo incarico dal sindaco

Nei giorni scorsi il collegio del Tribunale del lavoro di Lecce, presieduto da Mario Fiorella, ha respinto il reclamo proposto dal Comune di Vernole avverso l'ordinanza con cui del giudice del lavoro Caterina Mainolfi, Mainolfi aveva ordinato la reintegra dell'ingegner Giovanni De Giorgi, difeso dagli avvocati Cataldo Balducci e Fernando Caracuta, nelle sue funzioni di capo dell'Ufficio tecnico ed ha condannato il Comune a pagare le relative spese processuali. La vicenda è nota: divenuto sindaco di Vernole, Mario Mangione, tra i suoi primi atti, aveva sollevato dalle sue funzioni De Giorgi, affidando la responsabilità dell'ufficio a due tecnici esterni. Il collegio del Tribunale di Lecce, dopo aver ribadito che vi sarebbe stata da parte dell'amministrazione comunale di Vernole un demansionamento nei confronti dell'ex capufficio, destinato come nuovo incarico all'ufficio dello staff del sindaco, ha evidenziato, nella sua sentenza, ulteriori profili di illegittimità.

E' stato dichiarato infatti illegittimo il comportamento dell'amministrazione che ha revocato l'incarico dirigenziale, senza che avrebbe per questo rispettato i sistemi e le garanzie previste dalla legge in tema di valutazione del personale dirigenziale. Illegittima è stata dichiarata anche la decisione del Comune di Vernole di affidare ad esterni una funzione dirigenziale di particolare rilevanza quale l'Ufficio tecnico, quando era già presente all'interno della struttura comunale un'analoga professionalità che già da tempo svolgeva quella mansione. Il Collegio, infine, ha ribadito il principio giuridico in virtù del quale il lavoratore demansionato è autorizzato a non svolgere mansioni che non siano conformi alla propria qualifica o professionalità e a percepire ugualmente la retribuzione.

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