Case coloniche solo sulla carta: sequestrati 8 immobili

BOTRUGNO - Palazzi e ville spacciate per case coloniche. Succede ancora una volta a Botrugno, piccolo paese dell'entroterra salentino, a pochi chilometri da Maglie, dove nella mattinata i militari della tenenza della Guardia di Finanza di Maglie, coordinati dal comando provinciale delle Fiamme Gialle, nell'ambito di un'operazione di monitoraggio del territorio, hanno sequestrato otto immobili, destinati ad uso residenziale. Sette le persone denunziate all'autorità giudiziaria, dopo l'esito di specifici controlli in materia di abusivismo edilizio, che hanno condotto al sequestro appunto di otto unità abitative, per complessivi 2835 metri quadri, realizzati senza le prescritte autorizzazioni o difformi dalle stesse.

Il trucco del caso è abbastanza noto: si chiedono autorizzazione per una casa colonica: sulla carta, si può costruire un'abitazione per 100 mq con un magazzino agricolo della stessa dimensione, ogni diecimila mq di terreno. Ma il più delle volte, le abitazioni finiscono per andare ben oltre le autorizzazioni, dispiegandosi agli sguardi degli osservatori come autentiche ville, che poco hanno a che fare con le dimore coloniche. Già nelle scorse settimane, sempre nella stessa zona e sempre nel comprensorio botrugnese, in un'area periferiche erano stati effettuati dei sequestri simili, segno evidente di come il fenomeno sia tutt'altro che isolato e fuoriesca dai confini del singolo comune in questione. Per quel che riguarda i sequestri di oggi, dal comando provinciale fanno sapere che sono in atto delle indagini per risalire anche ai direttori dei lavori in questione.

Dall'inizio dell'anno ad oggi, le fiamme gialle leccesi, nello specifico settore dell'abusivismo edilizio, hanno sequestrato immobili per mq 10.087, denunziando tra l'altro quarantadue responsabili all'autorità giudiziaria e segnalando all'autorità amministrativa una persona.