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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Matino

Caso Le Iene, l’avvocato della sorella di Stefano: "Due anni in appena 18 minuti"

La famigliare di Stefano Romano, il ragazzo di Matino protagonista della puntata della discordia, annuncia integrazione della denuncia nei confronti degli operatori Mediaset

LECCE  - Anche la sorella di Stefano Romano, il 30enne di Matino protagonista di un servizio mandato in onda dal programma “Le Iene”, ha fatto sentire la propria voce. Dopo la nota inviata dalla Diocesi di Nardò e Gallipoli, nella quale la Chiesa locale garantisce un’indagine interna da parte del vescovo, per chiarire ogni dettaglio della puntata trasmessa domenica scorsa. Difesa dall’avvocato Maria Greco del Foro di Lecce, la donna ha intrapreso ora delle azioni legali. “E’ stata sottoposta ad un'ingiusto linciaggio mediatico, è deplorevole il comportamento di quanti senza, il beneficio del dubbio, senza alcun contraddittorio, non hanno esitato ad offendere una stimata madre di famiglia sui social network, spinti solo dall'onda mediatica prestando il fianco, in tal modo, a chi ha voluto la notoritetà a tutti i costi, rendendosi strumento di tutti coloro i quali voleva solo tantare di gettare ombre sull'ambiente eccelisiasico”, sono le parole dell’avvocato della ragazza, sorella di Stefano, che vive a Matino assieme al proprio marito e a due bambini.

“Avevamo già chiesto il sequestro dei video originali ed ora più che mai insisteremo in siffatta richiesta oltre a presentare una denuncia per l'avvenuta diffamazione a mezzo social network da parte di molte persone”, prosegue Maria Greco.    Le due donne hanno evidenziato il proprio disappunto per la puntata andata in onda su Mediaset, nel quale si racconta il presunto caso di esorcismo nei confronti del ragazzo gay. “Stefano è il quarto figlio, in ordine cronologico, di una famiglia di ceto medio che vive dignitosamente nel proprio “paesello”, famiglia legata ai valori ed alle tradizioni, in particolare quelli religiosi, ma anche culturalmente aperta; ogni figlio, infatti, ha frequentato per anni fuori l'università. Lo stesso Stefano vive, grazie al sostegno dei genitori per anni a Torino dove si laurea frquentando un'istituto privato. ssa ragazza con la quale si trasferisce a Torino per motivi di studio, dove ha convissuto con una ragazza”. Stando alle parole della sorella e riportate dal suo legale, la donna avrebbe cercato di sostenere il fratello durante il nuovo percorso di Stefano, supportandolo in quella fase di transizione, agitata. Momenti di tensione  che avrebbero inevitabilmente coinvolto la famiglia, tanto da decidere di farsi aiutare da un sacerdote, per un supporto morale. Don Tommaso, il protagonista assieme a Stefano di questa vicneda, viene descritto dalla parente del 30enne come “persona capace ed apprezzata da molti, disposto ad aiutare mediante un avvenuto incontro di preghiera allo scopo di fare chiarezza nell’animo ed aiutare Stefano ad individuare la sua vera identità sessuale e morale, in assoluta libertà, senza, acluna costrizione Stefano decide di ricolgersi a quel padre Spirituale”.

Il tutto fino a quando, come è riportato nella nota dell’avvocato Greco, irrompono in quella famiglia gli operatori de “Le Iene”, a giugno dello scorso anno. Dapprima, si legge, spacciandosi per amici, poi per operatori di Mediaset. Scoperto “l’inganno”, così è stato definito dalla donna,  è stato avviato un procedimento penale su impulso della sorella di Stefano, che ha denunciato l’accaduto e gli operatori Mediaset per l’illecito trattamento dei dati personali, le indagini coordinate dal sostituto procuratore, Roberta Licci, sono tutt’ora in corso e proprio nei prossimi giorni sarà depositata una nuova integrazione di denuncia. La sorella del ragazzo avrebbe anche chiesto l’intervento del garante della privacy proprio al fine di evitare la messa in onda del servizio nella parte del colloquio, ma Mediaset aveva dedotto nelle apposite memorie istruttorie di non essere in possesso di alcun servizio e, quindi, di non dover trattare dati sensibili, assumendosi come per legge la responsabilità delle sue dichiarazioni.

“Segue che Stefano per ragioni di lavoro (fotografo dello staff) si trasferisce in un vicino e noto villaggio turistico fino a settembre, frequentando comunque nel tempo libero la residenza della sua famiglia. Si trasferisce per un brevissimo periodo a Milano probabilmente ospite di amici e ritorna dopo pochissimo tempo a dimorare costantemente in casa dei suoi genitori nella sua camera privata, e continua anche attualmente a viverci”. “Bene avrebbero fatto Le Iene ad effettuare interviste nel “paesello” sulla famiglie e sui relativi comportamenti, sul prete e sulla sua indubbia moralità, ma purtroppo a volte è meglio , al fine di fare audience, sentire una sola campana rende tutto più credibile”, sono le dichiarazioni della sorella di Stefano. Tutto quanto velocemente descritto in circa 18 minuti di servizio, stando a quanto dichiarato dal legale della donna, ha la durata “di due anni, permettendo di conseguenza ai più di esprimere giudizi infanganti senza avere contezza alcuna e senza rispetto della dignità personale e di una comunità che, a proposito di gay, ha accolto nella scorsa estate il Salento pride e vedono una notevole presenza di numerose coppie gay ed ospiti da diversi anni”.

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