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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Caso Tecnova: riunione in Prefettura, sit-in in strada

Un Fondo internazionale, presente al tavolo con istituzioni e sindacati, si farà carico dei risarcimenti. Buone speranze per l' anagrafe degli impianti fotovoltaici. In strada va in scena la protesta

LECCE - Già nelle prime ore della mattinata, erano tantissimi i lavoratori immigrati della Tecnova che si sono radunati dinanzi alla Prefettura di Lecce, per ottenere notizie circa le tre mensilità arretrate che l'azienda non ha provveduto a pagare per il lavoro di installazione dei pannelli fotovoltaici in numerosi cantieri sparsi nel Salento e nel brindisino. Nel pomeriggio, per protesta, a causa degli stipendi non ancora pagati, hanno bloccato via XXV Luglio. Ed è stato il caos per le auto in transito.

La vicenda è nota. La ditta spagnola, infatti, non ha ancora dato notizie e sembra essersi definitivamente dileguata nel nulla, dopo aver scaricato la patata bollente dei pagamenti sulla sua appaltatrice, l'azienda Ute. Solo parole, però, fino a questo momento, e mentre le denunce dei lavoratori raccolte da Ugl salgono a 450, nessun assegno è pervenuto nelle tasche dei giovani immigrati africani.

L'intervento odierno delle istituzioni, Provincia, Regione e forze dell'ordine di concerto con i sindacati, mirava essenzialmente alla copertura degli arretrati e nuove possibilità si sono profilate con la presenza, non annunciata, di un Fondo d'investimento che si è fatto carico dei risarcimenti degli operai, al posto delle ditte inadempienti.

Si chiama Global Solar Fund, questo ente internazionale che finanzia e partecipa numerose aziende impegnate nella produzione e installazione di impianti fotovoltaici e su cui, ora, si è spostata l'attenzione dei sindacati per una trattativa che dovrebbe comprendere anche quelle ore lavorative di straordinario, mai conteggiate.

"Al margine delle dichiarazioni fatte oggi dal Fondo d'investimento si è immediatamente attivato un tavolo con Confindustria, i sindacati e i rappresentanti di queste aziende per discutere degli aspetti contrattuali e delle condizioni di sfruttamento lamentate dai lavoratori - ha spiegato la vicepresidente della Regione, Loredana Capone - ci auguriamo che l'esito sia positivo per eliminare questa ignobile macchia che ha segnato il nostro territorio".

Ma sul piatto della trattativa in Prefettura, a pesare erano anche quelle condizioni di assoluta deregolamentazione regionale, denunciate da più parti, che hanno permesso lo sviluppo di un caotico far west delle energie rinnovabili.

L'emergenza di un'anagrafe pubblica di tutti i cantieri fotovoltaici aperti in Puglia, finalmente sembra diventata anche una priorità anche per la Regione, se è vero l'impegno preso oggi dalla vicepresidente Capone, a raccogliere "di concerto con i Comuni e le Province, tutte le informazioni utili a costrutire una mappatura degli impianti esistenti".

"In Puglia esiste un problema che sta affiorando con conseguenze gravissime, per tutto il territorio - ha sottolineato anche il presidente della Provincia, Antonio Gabellone - e su questo secondo aspetto è partita una scommessa che la Provincia ha accolto e rilanciato, per evitare il ripetersi di analoghe situazioni di emergenza, a danno dei lavoratori".

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