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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Lequile

In casa cocaina e prostitute: tre anni e quattro mesi all’inquilino

Ha patteggiato la pena il 48enne finito nei guai lo scorso marzo per detenzione ai fini di spaccio e favoreggiamento della prostituzione

LEQUILE - Ha chiuso il suo conto con la giustizia patteggiando tre anni e quattro mesi di reclusione Rosario Borghese, il 48enne di Napoli domiciliato a Lequile, finito nei guai per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento della prostituzione.

L’arresto risale al pomeriggio del 29 marzo scorso, quando i carabinieri della stazione di San Pietro in Lama entrarono nell’appartamento (a Lequile) preso in affitto dall’uomo, trovando su un divano del salone uno zainetto con all’interno due involucri di cocaina, uno con 70 grammi, l’altro con 20, tre bilancini di precisione e diverso materiale per il confezionamento. 

In casa c’erano, oltre a Borghese, tre donne straniere che avrebbero ammesso di svolgere l’attività di meretricio e di corrispondere al 48enne denaro per l’uso delle camere. I costi delle stanze subaffittate sarebbero stati i seguenti: 200 euro a settimana per quella piccola e 300 per quella grande. 

Condotto nel carcere di “Borgo San Nicola”, in seguito all’interrogatorio di convalida, Borghese ottene i domiciliari dal giudice Sergio Tosi in un altro comune; raggiunto dal decreto di giudizio immediato, aveva chiesto di concordare la pena con il riconoscimento delle attenuanti generiche e dell’ipotesi più lieve di spaccio rispetto a quella inizialmente contestata, attraverso il suo avvocato Ivan Greco. L’istanza aveva trovato parere favorevole del pm Massimiliano Carducci e ieri è stata infine approvata dal giudice del tribunale di Lecce Marcello Rizzo.

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