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Cronaca Corsano

Commercializzò un prodotto capace di sconfiggere il cancro, ma era solo una truffa

Era balzato all’onore delle cronache nel dicembre del 2011 quando, nel corso della trasmissione satirica di Canale 5 “Striscia La Notizia”, aveva diffuso la notizia della scoperta di un farmaco antitumorale e della commercializzazione dello stesso. Donato Bleve è finito a processo con le accuse di tentata truffa e abuso della credulità popolare

LECCE – Era balzato all’onore delle cronache a fine dicembre del 2011 quando, nel corso della trasmissione satirica di Canale 5 “Striscia La Notizia”, aveva diffuso la notizia della scoperta di un farmaco antitumorale e della commercializzazione dello stesso: un’acqua miracolosa. Per avvalorare la sua tesi e l’efficacia del prodotto, Donato Bleve, 69enne di Corsano, aveva affermato che si trattava dello sviluppo di una ricerca avviata dal professore scozzese Alexander Fleming, e che le sue scoperte erano state ostacolate dall’Università del Salento, e che in particolare era stato vittima “dell’ostracismo del professor Trifone Schettino”.

Nel corso della trasmissione Bleve aveva illustrato le qualità miracolose del preparato, affermando che “con quel prodotto si rigenerava tutto ciò che era morto, le cellule si riattivavano”, e per dimostrarlo aveva immerso nella soluzione acquosa un pesce marcio. In tal modo, a suo dire, le cellule si rigeneravano, tanto che “con tre risciacqui il pesce non puzzava più”. Non contento, per confermare questa dimostrazione, aveva rifilato un morso al pesce.

La vicenda era finita inevitabilmente all’attenzione della Procura di Lecce, anche perché il preparato miracoloso aveva subito attirato l’attenzione e la speranza di persone malate di cancro e dei loro famigliari, oltre che di medici, ricercatori e giornalisti. Sulla vicenda, pochi giorni dopo, era intervenuto lo stesso professor Schettino, ordinario di Fisiologia presso l’Università del Salento, dissociandosi da Bleve e smentendo qualsiasi ricerca scientifica. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini Bleve avrebbe mentito sulle proprietà curative della soluzione e sui presunti studi condotti da Fleming. Un grande inganno architettato ai danni di persone bisognose, approfittando del grave stato di malattia in cui si trovavano.

Bleve, assistito dall’avvocato Vincenzo Blandolino, è stato rinviato a giudizio dal gup Cinzia Vergine con le accuse di tentat truffa aggravata e abuso della credulità popolare. Il processo si aprirà il prossimo 26 febbraio dinanzi al giudice monocratico della prima sezione penale del Tribunale di Lecce.

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