rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Veglie

COMUNE "CALDO" DOPO L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO

La minoranza, furibonda con il sindaco Fai, lo accusa per l'aumento delle tasse comunali e l'approvazione del bilancio nell'ultimo consiglio. E pone attenzione anche alla cosiddetta "questione morale"

Crisi politica a Veglie. Consiglieri di vario schiarimento, sia del centrodestra che del centrosinistra, del comune lamentano e denunciano il recente processo di voto avvenuto in consiglio sul bilancio di previsione 2009. Essi sottolineano, infatti, come il consiglio comunale di Veglie abbia approvato il bilancio con 11 voti a favore, compreso quello determinante del sindaco Fai, "che - affermano - secondo recenti notizie di stampa è indagato per corruzione".

Gli altri consiglieri, invece, avrebbero abbandonato l'aula dopo che, "senza alcuna motivazione, è stata bocciata una questione sospensiva", cioè, una richiesta di rinvio dell'argomento presentata e firmata da dieci consiglieri: Aprile, Armonico, Rollo, Carlà, Capoccia, Vetrano, Stefanizzi, Paladini, Spagnolo Cosimo e Greco.

Da questi dieci consiglieri sono stati sollevati sette motivi di illegittimità presenti nella numerosissima documentazione all'esame del Consiglio. "La maggioranza - come raccontano i consiglieri che sottonpongono all'attenzione il caso - non ha risposto a nessuno dei problemi sollevati, ha preferito trincerarsi nel più squallido silenzio e, con il voto di 11 consiglieri contrari 10 favorevoli, ha respinto la richiesta di rinvio".

Il consiglio comunale, come da racconto, è poi proseguito con l'esame dei primi due emendamenti al bilancio votati da soli dieci consiglieri della maggioranza (perché uno di essi nel frattempo avrebbe abbandonato l'aula): "Con grande imbarazzo - raccontano - la stessa maggioranza ha sospeso per cinque minuti il consiglio comunale per portare in aula, di peso, l'undicesimo consigliere assentatosi. Senza alcuna discussione, anche perché il numeroso pubblico presente ha abbandonato l'aula all'uscita dei consiglieri di minoranza, il bilancio di previsione 2009 è stato votato con il voto determinante del sindaco Fai colpito da un avviso di garanzia il 6 maggio scorso".

"Con l'approvazione del bilancio preventivo del 2009 - ribadiscono i consiglieri di opposizione - Fai, Spagnolo Maurizio, Cascione, Albano Mario, Albano Tonio, Vadacca, Ruberti, Maggiore, D'Elia, De Bartolomeo e Mangia hanno deliberato di vendere un lotto di 1.200 mq edificabili, di proprietà del Comune dal 1977, del valore di euro 250.000,00 per fare cassa; aumentare del 14% la tassa della spazzatura (4% + 130.462,00, pari al 10% del gettito della Tarsu, per aver conferito in discarica nel 2006 più spazzatura del previsto); far pagare euro 15,00 il costo dell'abbonamento per il servizio di trasporto scolastico per alunni di scuola elementare e materna (con un aumento del 50% rispetto al costo del 2008 che era di euro 10,33); far pagare euro 25,00 il costo dell'abbonamento per il servizio di trasporto scolastico per alunni di scuola media (con un aumento del 25% rispetto al costo del 2008 che era di euro 20,00); far pagare euro 2,70 il costo di un pasto scolastico (con un aumento del 35% rispetto al costo del 2008 che era di euro 2,00)".

"Non bastava - commentano dall'opposizione - l'introduzione nel 2007 dell'addizionale Irpef comunale. Fai si è superato. Non gli è bastato continuare ad aumentare le tasse, ora è passato pure a vendere i beni immobili di proprietà del comune. Nonostante i trasferimenti statali e regionali nel 2009 siano superiori rispetto al 2008 (euro 2.981.511,76 contro euro 2.814.795,07 del 2008 - Titolo II delle entrate)".

La minoranza afferma di aver chiesto, insieme ai cittadini, di ridurre gli
sprechi e di tagliare le spese, chiedendo ad amministratori "che hanno fallito" di rinunciare, sino alla fine del mandato, alle loro indennità (pari ad euro 130.000,00 per il 2009): "Bastava - puntualizzano - la rinuncia ad un terzo di questa indennità per evitare aumenti scandalosi sul trasporto e sui pasti scolastici".

"Il sindaco Fai - evidenziano ancora -, infine, in questa situazione di totale fallimento, anche per la questione morale e penale, avrebbe dovuto avere la dignità di dimettersi, ma non ha sentito nemmeno il dovere politico di presentarsi al consiglio comunale e chiederne la fiducia, sapendo che ha il sostegno di solo 10 consiglieri su 20 e che amministra solo con il suo voto determinante. In una crisi economica, politica ed etica drammatica per Veglie, dopo quattro anni di un'amministrazione sanguisuga e posta sotto la lente di ingrandimento della magistratura, il coro è unanime: Basta!".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

COMUNE "CALDO" DOPO L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO

LeccePrima è in caricamento