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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Consiglio di Stato, fuori Poli e gli altri. Per adesso

Con un ordinanza il Consiglio di Stato sospende la sentenza del Tar di Lecce che aveva chiesto il reintegro in Giunta dei tre assessori cacciati dal sindaco di Lecce Perrone, Poli, Battista e Martini

LECCE - Con un'ordinanza il Consiglio di Stato sospende la sentenza del Tar di Lecce che aveva chiesto il reintegro in Giunta dei tre assessori cacciati dal sindaco di Lecce Paolo Perrone per la fiducia venuta meno nei rapporti con la maggioranza. Oggi il Consiglio di Stato - che era tenuto comunque a dare una risposta entro due settimane dalla presentazione del ricorso avanzato dal legale delegato dal Comune Pierluigi Portaluri -, prende tempo e si riserva di approfondire e valutare più attentamente le ragioni del ricorso e più in là di emettere sentenza definitiva. Tempistica? Difficile dirlo per una provincia lontana dall'Impero come la nostra. Per intanto fuori i tre assessori di "Io Sud", Adriana Poli Bortone, Luciano Battista e Severo Martini, che possono accomodarsi fuori dall'esecutivo e aspettare che il Consiglio di Stato si pronunci definitivamente. Ed ora?

Beh, gli scenari, tanto che se ne parla, sono ormai abbastanza prevedibili. Oggi Perrone, alla luce del "Time-out" chiesto dal Consiglio di Stato, può permettersi di evitare l'azzeramento della sua Giunta, sempre antipatico, e andare verso un "rimpastino", pescando facile come in una riserva di pesca, tanto per stare in tema estivo, lì dove si è gettato preventivamente il pane col formaggio, per poi tirare su i tre nuovi assessori per la sostituzione.

E chi sarebbero i papabili? Uno, per esempio, potrebbe essere, Eugenio Pisanò, attuale presidente del Consiglio? Ma come Pisanò, non era quello che lo scorso 18 febbraio aveva lasciato Forza Italia per fondare insieme ad Adriana Poli Bortone "Io Sud"? (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=12974)

Sì proprio lui, invece. Anche se dopo le elezioni Provinciali ed Europee, alle quali si era candidato con l'Udc, appoggiato anche dalla Poli, forse deluso dai risultati, ha deciso di girare le spalle al movimento, sottoscrivendo il documento letto tra l'altro nell'ultima seduta consiliare in cui si sostiene che "le responsabilità della paralisi amministrativa a Palazzo Carafa siano proprio di Io Sud".

E' la politica, così la chiamano. Allora Pisanò apre ad una sorta di richiamo concordato alle origini e dopo la boutade meridionalista (?), tant'è, voci di corridoio avrebbero addirittura dato il dietro front pure di Severo Martini, il quale sarebbe stato intenzionato a lasciare la senatrice per restare nella giunta Perrone con la sua delega ai Lavori pubblici. Valla a buttare.

Il resto è varia umanità politica che aspetta da tempo di fare il salto di banco e garantire al primo cittadino i numeri necessari per tirare il carro fino allo scadere naturale del suo mandato. Wojtek Pankiewiz , per esempio, che dopo l'incazzatura con il sindaco che non si decideva a farlo entrare in giunta, ha pensato di darsi una calmata e attendere pazientemente la chiamata. E sono due. Tre, l'ipotesi del terzo consigliere, anzi della consigliera in virtù delle "quote rosa" cadrebbe su Nunzia Brandi. E il cerchio si chiuderebbe.

Intanto il sindaco Perrone, saputo della decisione del Consiglio di Stato, ha convocato alle 16.30 una conferenza stampa a Palazzo Carafa per argomentare quanto avvenuto. Fatto il rimpasto, tutti in vacanza. Non ci vuole mica la sfera di cristallo per questo.

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