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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Corruzione anche per una cernia di quattro chili: indagato un giudice

Aperta un’inchiesta per corruzione in atti giudiziari e per l’esercizio della funzione nei riguardi di Alessandro Silvestrini, di un geometra e di un imprenditore. Il magistrato: “Accuse assurde”

LECCE - Dopo l’inchiesta che ha puntato i riflettori su presunte nomine assegnate in cambio di favori e regali, con al centro il  giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Lecce Pietro Errede, ora è stato aperto un nuovo fascicolo dalla Procura di Potenza in cui è indagata un’altra toga leccese: Alessandro Silvestrini, 67 anni, della sezione commerciale e fallimentare.

Le ipotesi di reato sono di corruzione per l’esercizio della funzione e corruzione in atti giudiziari e riguardano anche un geometra, Antonio Fasiello, di 68 anni, residente a Vernole e un imprenditore di Surbo, Eusebio Giovanni Mariano, di 51.

Nella notte dello scorso 21 settembre, in casa dei tre indagati sono piombati i finanzieri della compagnia di Gallipoli che, su delega degli inquirenti potentini, hanno notificato l’avviso di garanzia con contestuale decreto di perquisizione e sequestro.

I militari hanno copiato tutto il materiale contenuto nei dispositivi informatici (telefoni cellulari e pc) ritenuto utile alle indagini che riguardano alcuni episodi avvenuti in tempi diversi fino all’8 ottobre del 2020.

In particolare, secondo l’ipotesi accusatoria, Fasiello avrebbe fatto da intermediario e referente di individui interessati a ottenere benefici giudiziari per conto dei quali avrebbe elargito favori al giudice, all'epoca presidente della sezione fallimentare. In un caso, Silvestrini, sempre attraverso l’intercessione del geometra, avrebbe compiuto un atto d’ufficio a vantaggio della società dell’imprenditore Mariano, ottenendo in cambio un vassoio di prodotti ittici, tra cui una cernia di quattro chili.

Queste le accuse che gli indagati avranno modo di respingere, assistiti dagli avvocati Giuseppe della Torre, Giancarlo Raco e Leonardo Pace.

Il magistrato si difende: “Accuse assurde”

Il giudice Silvestrini ha già chiesto di essere interrogato dalla Procura di Potenza per chiarire la sua posizione e l’estraneità a ogni addebito.

In una nota, ha raccontato: “Ho appreso da qualche giorno di essere indagato per corruzione impropria in atti giudiziari. Secondo la Procura di Potenza, a cui gli atti sono stati trasmessi il 9 settembre del 2021 da un sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, un geometra, che è mio amico e vicino di casa da circa quaranta anni e che ha lavorato nello stesso ufficio di mia moglie per circa dieci anni, mi avrebbe regalato un pesce, per sollecitare il compimento da parte mia di atti assolutamente dovuti e non discrezionali”.

“Tutti gli atti della procedura sono regolarissimi e gli atti per i quali è stata formulata la contestazione consistono nell’autorizzazione del curatore a comparire davanti al notaio per trasferire l’immobile a chi se lo era aggiudicato partecipando ad una gara telematica e nell’autorizzazione a cancellare i gravami relativi all’immobile da trasferire. Si tratta di atti non soltanto dovuti, ma addirittura scontati, che il giudice deve necessariamente emettere, per non incorrere in omissione di atti di ufficio”, ha spiegato in un successivo passaggio.
“Peraltro dal rapporto degli organi di Pg risulta che, a dispetto del presunto regalo del pesce (che non ricordo di aver mai ricevuto), io non adottai tali atti, per cui a distanza di circa dieci giorni il cancelliere fu costretto a portare sulla mia scrivania in ufficio la pratica in questione, affinché io finalmente la prendessi in considerazione”, ha aggiunto, per poi concludere: “Dimostrerò certamente l’assurdità di tale impostazione accusatoria ed ho già chiesto alla Procura di Potenza di essere immediatamente interrogato. Nel frattempo, l’indagine ed il conseguente strepitus (per l’ennesima volta non si comprende chi abbia divulgato la notizia: gli organi di PG che mi hanno notificato l’atto – da me interpellati – hanno dichiarato che la Procura di Potenza non ne ha autorizzato la divulgazione) mi hanno già arrecato un grave pregiudizio: quello di ritardare ulteriormente la decisione del Csm sulla nomina del presidente del Tribunale di Lecce”. 

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