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Cronaca

Crisi Billa, la vertenza corre sul doppio binario istituzionale

E' terminato l'incontro dei sindacati con la task force regionale per fare il punto sulla situazione dei 76 dipendenti a rischio licenziamento. Tavolo riaggiornato ma è polemica per il mancato coinvolgimento della Provincia

 

BARI - Si è concluso da poco l'incontro di Bari con la task force regionale per la vertenza "Billa", promosso dalla vicepresidente nonchè assessore alle Attività produttive, Loredana Capone cui hanno partecipato anche i sindacati di categoria, Uiltucs Uil, Filcams Cgil, Cisal e Fisascat Cisl, insieme ai rappresentanti del gruppo Rewe, detentore del marchio.

Dopo lo sciopero ad oltranza proclamato dai 76 dipendenti dell'ipermercato di San Cesario, che rischiano l'attivazione immediata delle procedure di mobilità (e quindi il posto di lavoro mantenuto, tra alti e bassi, da quasi vent'anni) la vertenza è balzata agli onori della cronaca, facendo registrare una nuova voce nel capitolo nero della crisi che ha colpito il cuore dell'economia salentina.

L'occasione di oggi, sebbene non esaustiva, è servita comunque a mettere nero su bianco - e in una sede istituzionale - le criticità che hanno determinato la decisione di chiudere il punto vendita leccese tra i pochi, in Italia, rimasto fuori dalle trattative con Conad.

Ma se la dipartita di Rewe dal territorio sembra irreversibile, senza l'iniziativa imprenditoriale (locale, si augurano i più) sarà difficile colmare il vuoto occupazionale lasciato da Billa. Su tutto, campeggia il problema dell'immobile: da riqualificare e con un costo d'affitto che sfiora il milione di euro.

Anche per questo, la task force ha riaggiornato il tavolo ad una data utile al coinvolgimento della proprietà della struttura, la società immobiliare Aedes che si è detta disponibile ad una mediazione capace di tener dentro le esigenze di tutti.

Il fronte della trattativa, però, viaggia su due binari paralleli. Ed è già protesta, nelle fila della Provincia di Lecce, per la mancata partecipazione dell'amministrazione di Palazzo Celestini all'incontro odierno. L'assessore al Lavoro, Ernesto Toma ha voluto denunciare la "scorrettezza istituzionale" della vicepresidente Capone, che avrebbe "dismesso i panni delle istituzioni per vestire quelli della campagna elettorale e degli interessi personali". L'ente provinciale rivendica, infatti, un intervento in prima linea che ha consentito l’attivazione di una procedura di mediazione ufficiale, "sotto l’egida del più alto garante del territorio, la Prefettura di Lecce".

"Per venerdì prossimo è stato convocato il tavolo istituzionale vero e proprio, a cui è stata invitata la proprietà dei supermercati, chiamata a rendere conto delle proprie volontà imprenditoriali e a renderle compatibili con il destino dei lavoratori ", spiega Toma puntando il dito contro la convocazione del tavolo regionale odierno, in versione last-minute,"destinato solo a precedere gli incontri in Prefettura, nel tentativo disdicevole di mettere per primi il cappello sulla vicenda".

 

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