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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Cutrofiano

Padre e figlio uniti dalla passione per la caccia. E dall’assenza di porto d’armi

I due sono stati denunciati dai carabinieri forestali di Maglie durante un controllo nelle campagne di Cutrofiano. Uno non aveva proprio licenza, l'altro per armi a uso sportivo

LECCE – Padre e figlio uniti dalla passione comune che evidentemente il primo ha trasmesso al secondo: la caccia. Peccato che mancasse “giusto” qualcosa per l’esercizio dell’attività venatoria: il porto d’armi. E così entrambi sono stati denunciati, con sequestro probatorio di fucili e munizioni.  

È successo in questi giorni nelle campagne intorno a Cutrofiano. I due sono stati fermati per un controllo dai carabinieri forestali del nucleo di Maglie, nel corso di un normale pattugliamento. I dispositivi, con la stagione di caccia in pieno corso, sono ovviamente stati ultimamente rafforzati e così capita a più cacciatori di essere fermati per verificare che tutte le carte siano in regola.

In questo caso, dopo aver individuato i due - ciascuno imbracciava un fucile -, che si aggiravano nelle campagne con il tipico atteggiamento di chi sta cercando qualche buona preda, un po’ di stupore ha destato il fatto che, al controllo documentale su possesso di licenza di porto di fucile a uso caccia, concessione regionale e assicurazione contro terzi, uno risultasse del tutto sprovvisto di licenza, mentre l’altro ne fosse sì, in possesso, ma per arma a uso sportivo. Padre e figlio sono quindi stati denunciati alla Procura della Repubblica di Lecce per concorso nel porto abusivo di arma.

Foto caccia LE 1-2

Non è stato l’unico provvedimento assunto. In questi giorni, peraltro, sono numerose le segnalazioni che pervengono alle centrali operative in merito a presunte violazioni sulle norme, regionali e nazionali, che disciplinano l’esercizio della caccia. E, in generale, sono diverse le verifiche svolte proprio sul rispetto delle leggi in materia. Anche perché, purtroppo, nel territorio salentino sono ancora piuttosto diffusi metodi illegali. 

Ancora frequente, in particolare, risulta il ricorso a richiami elettroacustici, vietati dalla legge, per attirare avifauna con la riproduzione dei versi caratteristici di talune specie presenti nel territorio (tordo, colombaccio, quaglia). Dal settembre scorso, in provincia di Lecce sono stati sequestrati ben quindici apparecchi e in tre casi sono state spiccate denunce. Il più delle volte, infatti, gli apparecchi vengono ritrovati, ma intorno non si scova nessuno e così i sequestri vengono effettuati a carico di ignoti.

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