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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Denuncia shock: giovane leccese stuprata sotto casa

Notte da incubo per una 30enne leccese. Nella sua denuncia racconta di essere rimasta vittima di una violenza sessuale a pochi metri da casa nel rione Leuca. Ad agire sarebbe stato un extracomunitario

Avvicinate e stuprata da un cittadino extracomunitario vicino casa. E' la denuncia shock presentata da una donna leccese, 30enne, poco dopo le 4 del mattino all'interno degli uffici della Questura di Lecce. Per ora nero su bianco c'è il suo racconto e le prime indagini della squadra mobile per accertare la credibiità della querela. Non è ancora certo se, in mattinata, la donna si sia recata in ospedale per una visita specilistica ed accertare le conseguenze dello stupro. L'episodio risale alla notte appena trascorsa.

La ragazza avrebbe trascorso la serata in compagnia di amici tra le vie della movida del capoluogo e sta per rincasare quando le lancette dell'orologio hanno superato le 3 della notte da appena dieci minuti. Lo stupro si sarebbe consumato a circa 800 metri dalla propria abitazione, in strada, nel rione Leuca. Una via scarsamente lluminata ma che la ragazza è solita percorere ogni notte. Da dietro la 30enne sente una mano, il fiato del suo presunto violentatore che si fa sempre più asfissiante. Sono attimi di terrore.

La sequenza shock dura qualche minuto, un'eternità per la 30enne. Il molestatore agisce a volto scoperto; indossa una maglietta gialla e pantaloni scuri. Dalla penombra la giovane leccese scorge una sagoma scura. Parla un italiano rabberciato. Con ogni probabilità si tratta di un cittadino extracomunitario, forse di nazionalità marocchina, tra i 30 e i 35 anni. In mano impugna un coltello per intimorire e soggiogare la ragazza. Che poi viene strattonata, finendo per terra. A quel punto, in preda al panico, cerca di divincolarsi per sfuggire all'uomo. Urla, ma gli schiamazzi di disperazione non vengono raccolti da alcun passante o residente della zona. Nel frattempo, il cittadino extracomunitario abusa della 30enne. Nessun bavaglio, nessun mefisto per coprire il volto, come in altre zone d'Italia. Il rapporto sarebbe stato completo.

Poi la fuga a piedi del molestatore che avrebbe agito da solo, senza complici, dileguandosi nell'oscurità. Nonostante il forte trauma, la 30enne non perde tempo e raggiunge gli uffici della questura. Alle 4 il suo incubo è già una denuncia, circostanziata, infarcita di particolari e dettagli. Per gli inquirenti, non si tratterebbe di un racconto fumoso, fantasioso, tutt'altro. La giovane viene medicata per i graffi subiti. Poi scattano le indagini affidate alla squadra mobile. Del presunto stupratore, il cui identikit è stato fornito dalla stessa vittima, ancora nessuna traccia.

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