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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Castrignano de' Greci

Dopo l’incidente, medicò la vittima in casa ma poi questa morì: condannato

Emesso il verdetto nei riguardi di un automobilista accusato di non aver allertato i soccorsi in seguito al sinistro, avvenuto il 14 febbraio 2020, a Castrignano dei Greci, a causa del quale perse la vita un ciclista ultranovantenne

CASTRIGNANO DE' GRECI - Sbalzò a terra dal sellino della bicicletta dopo l’impatto con un’auto, e il conducente del mezzo anziché accompagnarlo al pronto soccorso, lo portò nella sua abitazione dove gli medicò la ferita in testa e poi lo riaccompagnò a casa.

Due giorni dopo, però, il ciclista ultranovantenne morì in ospedale a causa dell’emorragia cerebrale dovuta al trauma cranico riportato nella caduta.

Così, fu aperto il procedimento penale per omicidio stradale nei riguardi dell’automobilista A.R.M., 81 anni di Castrignano dei Greci, che due giorni fa si è concluso con la sua condanna a un anno di reclusione.

A emettere il verdetto, nel quale è stato riconosciuto il beneficio della pena sospesa, è stato il giudice per l’udienza preliminare Michele Toriello all’esito del processo discusso con il rito abbreviato, durante il quale il pubblico ministero Paola Guglielmi aveva chiesto un anno e quattro mesi.

Il difensore dell’imputato, l’avvocato Raffaele Plenteda, aveva invocato l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”.

L’incidente è avvenuto il 14 febbraio 2020, a Castrignano dei Greci: l’81enne, alla guida della sua vettura, una Suzuki Baleno, percorreva Vittorio Emanuele, quando in prossimità dell’incrocio con via Martiri, svoltava a destra non verificando o comunque non accorgendosi, secondo l’accusa pur avendo la piena visibilità in quel punto,  della presenza dell’anziano che in quel momento stava procedendo su via Martiri, sia pure in contromano.  

Il ciclista, in seguito all’impatto con la vettura, cadde a terra, sbattendo la testa contro il suolo. A seguito del sinistro, come detto,  il conducente dell’auto, scese dal mezzo e prestò soccorso alla vittima: la fece salire a bordo della vettura e, senza contattare un medico, lo medicò personalmente in casa sua, non consentendo così, sempre secondo l’accusa, un’adeguata valutazione clinica neurologica che avrebbe consentito di intervenire tempestivamente ed evitare forse il decesso.

Il giorno dopo l’incidente, l’anziano fu accompagnato in ospedale dalla figlia, ma l’emorragia cerebrale non gli lasciò scampo e morì 24 ore dopo.

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