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Cronaca Monteroni di Lecce

Stupefacenti, ordinanze per associazione dopo il sequestro dei locali a Bologna

Le nuove accuse piombate in capo a Giuseppe Indovino, 45enne, e Marco Chiriatti, 34enne, entrambi di Monteroni di Lecce, ma da tempo domiciliati nel capoluogo emiliano. Gli arresti eseguiti dalla squadra mobile nel corso del proseguimento delle indagini, dopo la scure sui beni

BOLOGNA – Associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. Queste le nuove accuse piombate in capo a Giuseppe Indovino, 45enne, e Marco Chiriatti, 34enne, entrambi di Monteroni di Lecce, ma da tempo domiciliati a Bologna, la città dove nel luglio scorso erano scattati i sequestri di beni a loro riconducibili: “I sapori della Taranta” e “Lu furnu te la Taranta”. Le due attività, un ristorante e un forno, stando alle indagini della Direzione investigativa antimafia, sarebbero state aperte reinvestendo i proventi della droga.

Le indagini proseguono, dunque, e ora il quadro si complica per i due, che sono peraltro parenti. Le ordinanze sono state eseguite dagli investigatori della squadra mobile emiliana. Chiriatti era già finito nei guai il mese scorso, perché durante una perquisizione domiciliare era stato trovato in possesso di due pistole e munizioni. 

Ulteriori conferme al quadro probatorio sarebbero giunte dopo altre perquisizioni. A entrambi sono stati sequestrati alcuni grammi di cocaina, marjiuana e hashish. L’ordinanza è stata emessa lunedì e riguarda anche l’albanese di 34 anni Ajdini Shefit, 34 anni, anch’egli residente a Bologna.

La vicenda, come detto, nasce da un’inchiesta in atto sotto il coordinamento dalla Direzione distrettuale antimafia. Il 16luglio erano scattati i sequestri di beni per oltre 1 milione e mezzo di euro, nell’ambito di un’indagine più articolata. L’atto firmato dal gip del Tribunale di Bologna, Mirko Margiocco, aveva riguardato rapporti finanziari accesi presso ventuno istituti di credito e l’intero compendio aziendale delle società, con sede a Bologna, che sarebbero riconducibili a Indovino, anche se intestati a prestanome. Era emerso già in quel caso il coinvolgimento di Chiriatti. Le attività sono rimaste comunque aperte. Il gip ha nominato un amministratore giudiziario. 

Da Bolognatoday.it

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