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Cronaca Gallipoli

E la Madonna ora "abita" sulla voragine di via Firenze

A quattro anni dalla tragedia sfiorata una manifestazione dei residenti che ricordano: "Noi, siamo stati miracolati". Domani sarà inaugurata un'edicola votiva e posta una statua sul luogo del cratere

GALLIPOLI - I miracolati di via Firenze, scampati alla voragine. Sono passati oltre quattro anni, ma il ricordo tremante della tragedia sfiorata è ancora vivo e indelebile nella mente e nei ricordi dei residenti della zona. Quando quella sera del 29 marzo del 2007 (un giorno prima della tradizionale processione dell'Addolorata) la terra si squarciò e si aprì la spaventosa voragine che fece trepidare un intero quartiere. Solo un miracolo, e così lo definiscono i residenti di via Firenze e via Galatina, ha impedito che ci fossero vittime o feriti. Un mercoledì che non si scorderà mai, e che poche ore prima aveva visto svolgersi anche il tradizionale mercato settimanale non ancora trasferito in via Alfieri. "Un miracolo che noi attribuiamo alla Madonna Addolorata e che non finiremo mai di ringraziare per tutta la vita", sono le parole di Rosaria Natali la portavoce degli abitanti del quartiere che lambisce l'omonimo parco comunale, e che unitamente al parroco della chiesa di San Lazzaro, Don Santo Tricarico, annuncia la grande manifestazione popolare in programma nella giornata di domani.

Sarà infatti inaugurata nel tardo pomeriggio la nuova edicola votiva costruita su iniziativa degli abitanti in via Firenze. A distanza di quattro anni dall'apertura della terribile voragine nella medesima strada, si realizza (dopo vari intoppi burocratici ormai superati) il desiderio di numerosi residenti della zona che hanno attribuito alla materna intercessione della madonna Addolorata il fatto che, nonostante l'orario di punta (la voragine si aprì intorno alle 19 di quel fatidico 29 marzo), non si sono registrati né feriti, né vittime. Si porta a compimento in particolare il desiderio di una donna della zona che nei giorni della tragedia e dell'evacuazione degli stabili più vicini al grande cratere, durante il suo soggiorno forzato in albergo esclamò: "Se siamo vivi lo dobbiamo alla Beata Vergine Maria. Ora dobbiamo fare una statua alla Madonna". Un desiderio che oggi diventa realtà. E alle 19 di domani nella chiesa parrocchiale di San Lazzaro, il vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, monsignor Domenico Caliandro, presiederà una solenne celebrazione eucaristica all'interno della quale sarà benedetta la nuova statua della Madonna Addolorata.

La nuova statua, alla fine della messa, verrà portata in processione sul luogo dove è stata edificata la nuova edicola votiva realizzata da una ditta specializzata e da Vicenzo Natali, uno dei residenti scampati al crollo e la cui vettura fu inghiottita dalla voragine una manciata di minuti dopo il suo rientro in casa. "Ricordo anche" aggiunge Rosaria Natali, "che quella donna che ha insistito per la realizzazione della statua, solo pochi giorni prima aveva fatto un sogno premonitore. Aveva sognato la statua della madonna portata in processione e lanciata in aria nella zona del porto. Dopo il lancio la statua rimase sospesa in aria senza più far ritorno a terra...Solo dopo abbiamo capito il significato di quel sogno e di quel segno divino".

E conclude don Santo Tricarico: "Non è un caso che l'immagine scelta sia quella della Madre Santa dei Dolori. Infatti quel fatidico 29 marzo di quattro anni fa era proprio il giorno della vigilia dell'annuale memoria della Madonna Addolorata, giornata tanto cara a tutti i fedeli gallipolini. Il legame tra la Madonna e Gallipoli continua a manifestarsi anche davanti a eventi tragici come quello della voragine. Così oggi grazie all'impegno e al contributo di tanti devoti, la nostra città può vantare un nuovo sito dove venerare la Madre celeste".

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