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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Esuberi all'Università, urgente il bando sulla mobilità

La Uil annuncia possibili emergenze del personale tecnico per la riorganizzazione delle biblioteche, e lancia la proposta della mobilità volontaria. Tutti i nodi affrontati nell'assemblea all'Ecotekne

LECCE - "Non siamo noi a cercare la polemica, ma è l'amministrazione dell'Università che si espone alle critiche in funzione dei suoi ritardi": esordisce così, il segretario Uil, Tiziano Margiotta, nell'assemblea con i lavoratori del personale tecnico-amministrativo, tenuta presso lo stabilimento "Fiorini" dell'Ecotekne a Monteroni.

Un passo indietro al colloquio tenuto ieri con il direttore amministrativo dell'ateneo salentino, Emilio Miccolis, https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30755, e poi la Uil cerca l'approvazione della platea su una proposta "indispensabile a scongiurare l'assenza di regole che potrebbe lasciare tutti spiazzati, di fronte a nuove, prevedibili emergenze legate alla riorganizzazione di alcuni servizi interni (come le biblioteche) e all'approvazione dello Statuto da parte del Miur".

Il tema caldo è quello della mobilità del personale che, in base all'articolo 6 del regolamento interno, lascia la possibilità di operare trasferimenti di dipartimenti e di sede, in via temporanea per sei mesi più proroga. La Uil chiede che sia indetto, al contrario, un bando per la mobilità volontaria: in vista degli esuberi per l'accorpamento dei dipartimenti, il personale sarà libero di richiedere un trasferimento anche in altra sede, considerando che l'Università del Salento raggruppa le tre provincie di Lecce, Brindisi e Taranto. Il bando, così come immaginato, dovrebbe prevedere anche forme di incentivi e rimborsi di viaggio che non possono essere dati per scontati.

La Uil preme per non lasciare più nulla al caso e trova il consenso sulla necessità di un formazione dei lavoratori che passano di mansione in mansione. E i primi, importanti esuberi, si preannunciano già dal progetto (presentato ad aprile) per la riorganizzazione delle biblioteche: "un progetto quanto meno strano", lo definisce Margiotta che ipotizza un primo passo verso la privatizzazione del servizio prossimo "alla paralisi". "Questo è un esempio di emergenza che l'Università potrebbe gestire affidando il tutto alla gestione di una cooperativa di studenti o ad una Fondazione", sottolinea il sindacalista.

Da una parte quindi, l'amministrazione starebbe operando delle pressioni sui sindacati per modificare i regolamenti sulla mobilità e sugli orari di lavoro, (per gestire i turni dei dipendenti in maniera più disinvolta, azzarda la Uil), dall'altra il personale tecnico amministrativo sta puntando i piedi per ottenere un nuovo bando per le progressioni orizzontali, da pagare con le risorse del Fondo produttività. Il Fondo, creato con le decurtazioni degli stipendi, viene redistribuito in base a criteri come la flessibilità e la qualità del servizio.

L'Università ha garantito che entro fine novembre, provvederà a liquidarlo: ma sul punto è arrivata la minaccia di un'azione legale per il pagamento degli interessi sul contratto firmato nel novembre del 2010."Questo è il gioco delle trattative, ben lontano dai ricatti di cui ci hanno accusati", conclude Margiotta che continuerà ad affrontare i nodi dell'istruzione nel corso delle assemblee sindacali che continueranno fino al 5 novembre.

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