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Cronaca Patù

Far-west in posta, sparo in aria e fuga con 20mila euro

L'assalto all'ufficio di Patù alle 9,45 di questa mattina. Tre rapinatori sono fuggiti con un bottino ingente. Colpo in aria per intimidire i presenti. Recuperato il bossolo. L'auto della fuga rubata

PATU' - Volti coperti, e armati di pistola. Armati veramente, questa volta. Di una calibro 6.35. Professionisti del crimine, capaci di mettere a segno un colpo da 20mila euro nel giro di mezzo minuto, orologio alla mano, sparendo allo stesso modo, in pochi istanti, dalla circolazione, a bordo di un'auto rubata, per poi abbandonarla e proseguire in qualche altro modo. La scelta dei banditi, tre in tutto, non sembra casuale. E' ricaduta su un piccolo ufficio postale, quello di Patù, in via Giuseppe Romano. Lontano da clamori e traffico. Un luogo forse meno sorvegliato, in un borgo dove il tempo scorre immerso in una tranquillità quasi surreale.

E' qui che, alle 9,45 di questa mattina, i rapinatori hanno scatenato il putiferio. Con scene da vero far-west. All'irruzione, improvvisa, inattesa, in un orario anche insolito (gli assalti, di frequente, avvengono all'apertura degli uffici), ha fatto seguito un colpo di pistola in aria. Il proiettile ha perforato il soffitto in cartongesso. Il bossolo è piombato sul pavimento. L'avrebbero recuperato, poco dopo, i carabinieri, per consegnarlo agli specialisti della scientifica. Una tecnica consolidata, quella del colpo in aria. Serve a generare tensione, a creare smarrimento, a svilire sul nascere eventuali atti d'eroismo, a mettere in chiaro, da subito, che non c'è da scherzare.

Oltre alla direttrice e a un paio d'impiegati, c'erano sette clienti, al momento dell'ingresso sulla scena. Tutti colti di sorpresa, davanti a volti coperti e ad ordini impartiti con toni secchi, che non ammettevano repliche. Sono stati costretti a stendersi per terra, mentre i malviventi caricavano i plichi con il denaro, un bottino sostanzioso, all'interno di una Fiat Punto. In pochi istanti, erano già all'esterno, incuranti del fatto di essere ripresi dalle videocamere di sorveglianza, i cui nastri sono ora al vaglio degli inquirenti.

I carabinieri della stazione di Castrignano del Capo e del nucleo radiomobile di Tricase, si sono subito messi a caccia del commando. L'auto è però stata trovata a breve distanza, abbandonata, dal comandante della polizia municipale. Dei tre, ovviamente, nessuna traccia. La Punto, a un controllo sui terminali, è risultata rubata la notte scorsa a Presicce. Forse, i tre avevano un veicolo nelle vicinanze, quasi sicuramente un complice ad attenderli in un'altra auto, ed hanno usato anche questo diversivo per confondere gli investigatori e ritagliarsi un'agevole via di fuga, raggiungendo il covo in cui si sono spartiti il bottino di 40 milioni delle vecchie lire.

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