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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Fuga dalla città: nuove generazioni verso l'hinterland

Il capoluogo subisce da anni un lieve e costante svuotamento. Lo dicono i dati demografici. Sarà perché il caro mattone si fa sentire meno nei paesi fuori porta o forse da quelle parti si vive meglio?

LECCE - Sarà perché il caro mattone si fa sentire meno nei paesi dell'hinterland, perché la vita fuori porta è quel tanto meno caotica che in città, perché l'auto sotto casa la puoi ancora parcheggiare. Sarà perché uno prima di mettere su famiglia ci pensa tre volte, sarà per tutto questo (ed altro ancora) che Lecce subisce ormai da anni un lieve ma costante svuotamento.

Certo, il fenomeno migratorio non si può imputare tutto al mercato immobiliare, a quando sia oneroso acquistare una casa a Lecce piuttosto che a San Cesario, per dire. Ma i numeri parlano chiaro. Come abbastanzaevidente è il grafico (che riportiamo in allegato, fonte Ufficio statistica del Comune di Lecce), sulla popolazione residente a Lecce dal 1990 a 2008. Dove appare evidente lo "svuotamento" della città: nel 1990, parliamo pertanto non di un secolo fa, in città si contavano oltre 102mila 294 residenti, mentre due anni fa, i dati si riferiscono al 31 dicembre del 2008, 94775. In altre parole, in un ventennio, Lecce ha perso 7519 residenti.

Il dato elaborato dall'Ufficio statistica del Comune di Lecce, tiene conto comunque di molteplici leve che influiscono sulla società leccese, ed è significativo l'approfondimento della serie storica effettuato, dal 1931 al 2008, che comprendente, come è giusto che sia, i quozienti di natalità - mortalità e di immigrazione - emigrazione.

Eppure il picco di "svuotamento" della città si ebbe nel 2001, quando Lecce toccò il dato più basso di residenti, pari a 83mila. Poi, negli anni a seguire, la popolazione residente iniziò a crescere, portandosi tra il 2004 il 2005 a 93mila e 500 abitanti, fino a raggiungere nel 2008 gli oltre 94mila 700. La maggior concentrazione di abitanti (quasi 29mila, di cui 12mila le famiglie) vive oggi tra il quartiere Santa Rosa e Stadio; segue il Centro - Mazzini (11700), mentre quasi 12mila sono i residenti che abitano tra parte del quartiere Stadio-Leuca e parte de Ferrovia; poco più di 9mila i residenti di parte del quartiere Ferrovia e Rudiae. Nemmeno 2mila i residenti nelle marine leccesi.

Ecco l'altro dato indicativo, quello relativo al "Movimento migratorio della popolazione residente nel Comune di Lecce", anno 2008. Ebbene, i nuovi iscritti residenti sono stati 3347, di cui provenienti da altro Comune 2110. Dall'estero 1273.

Quelli che invece hanno cambiato residenza, lasciando Lecce per un nuovo Comune, sono stati (sempre nel 2008) 2728, di cui 2620 probabilmente (almeno una parte) sarebbero potuti finire proprio nei paesi dell'hinterland, mentre 108 ex residenti si sono trasferiti all'estero.

Allora, inciderebbe e quanto, in questo scenario di decrescita della popolazione leccese, una sorta di "fuga dalla città" verso lidi, vicinissimi, e meno onerosi dal punto di vista delle tasse cittadine, Ici, rifiuti e quant'altro, per non parlare della qualità della vita, traffico, smog e via discorrendo? La riflessione è aperta.

Eppure, la scelta sempre più diffusa di acquistare un appartamento fuori porta, trova conferma nel rapporto di Confedilizia, secondo cui nella maggior parte dei centri urbani italiani il 2009 è stato un buon anno per comprare casa, dove si è registrata una flessione tra il 5 per cento e il 15 per cento dei prezzi.

A Lecce, il prezzo di un appartamento in pieno centro supera mediamente 2000 euro a metro quadro, ed aumenta nel centro storico; da 1700 euro a 1900 euro nel semicentro. Ma non appena si approda in un Comune dell'hinterland leccese, Cavallino, Merine, Monteroni, Lequile, San Cesario, Giorgilorio, le cose cambiano. Qui è ancora possibile comprare casa tra 800 euro e 1200 euro a metro quadrato, praticamente la metà di quanto si spenderebbe per acquistare un appartamento in uno dei quartieri di Lecce. E le nuove generazioni leccesi, chi può mettersi di accedere ad un mutuo, ma anche chi vive in affitto, guarda ormai altrove. A dieci minuti da Lecce. Dove si lavora, si studia, si fa shopping, si passeggia ma poi alla fine si dorme altrove e ad altro Comune si preferisce pagare le tasse.

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