Fuori uso due degli ascensori degli uffici giudiziari, problemi e disagi per gli utenti
Sarà pur vero che la giustizia, proprio come la vita, è fatta a scale, ma il guasto contemporaneo dei due ascensori utilizzati in un’ala degli uffici giudiziari di viale De Pietro, ha creato non pochi disagi a tutti gli operatori del settore: giudici, avvocati, cancellieri, imputati e testi. I due ascensori, infatti, conducono a numerosi uffici
LECCE – Sarà pur vero che la giustizia, proprio come la vita, è fatta a scale, ma il guasto contemporaneo dei due ascensori utilizzati in un’ala degli uffici giudiziari di viale De Pietro, ha creato non pochi disagi a tutti gli operatori del settore: giudici, avvocati, cancellieri, imputati e testi. I due ascensori, infatti, conducono, oltre che agli uffici della Procura, a quelli del tribunale, del Riesame e della Corte d’appello (dal quarto piano in poi) e ad alcune delle aule. Facce stremate e fiato corto erano piuttosto diffuse nei pressi della sezione gip/gup, al quinto piano dell’edificio.
Un guasto che, seppur affrontato con la massima urgenza, mostra l’inadeguatezza di una sede concepita diversi lustri fa e che irrimediabilmente sembra ormai insufficiente a far fronte all’esigenze di un sistema giudiziario cresciuto, come del resto la popolazione, in maniera esponenziale.
Quella degli ascensori è una delle criticità della sede della giustizia penale. Al di là delle porte di legno consunte in stile saloon, ci si trova dinanzi ad aule piccole e umide che, spesso, faticano a contenere le decine persone interessate alle tante udienze in programma ogni giorno tra le due sezioni penali di Tribunale. Bisogna quasi sgomitare per trovare posto, rigorosamente in piedi, e resistere all’aria viziata che si respira. Basta guardarsi attorno, del resto, per rendersi conto che arredi e strutture sono rimasti pressoché invariati negli ultimi trentacinque anni.
Varcare i cancelli degli uffici giudiziari del palazzo di viale De Pietro, significa inevitabilmente addentrarsi nel cuore di una giustizia che mostra inevitabilmente tutte le carenze di un sistema sempre più malato.