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Cronaca Porto Cesareo

Stroncata la carriera dei ladri di bestiame: tentavano il quarto furto di fila

Due personaggi già noti alle forze dell'ordine, entrambi di Manduria, facevano razzie nelle campagne fra Nardò e Porto Cesareo. Ad incastrarli sono stati gli agenti di polizia del commissariato neretino, durante un appostamento. L'indagine nata dopo la denuncia di un allevatore

NARDO’ – Come rustler sbucati dal Far West attraverso una piega del tempo, ma senza lazi e pistole, da Manduria oltrepassavano il confine con la provincia di Lecce e, nella zona di Porto Cesareo (anche se formalmente è demanio di Nardò) facevano incetta di ovini. Non furti clamorosi per numero, ma procedendo secondo la politica dei piccoli passi. Cioè, portando via una decina di capi alla volta, fra pecore e capre. Anche perché tanti ne può contenere il mezzo usato, un furgone Ducato. In questo modo, speravano forse anche di non dare troppo nell’occhio.

Proprio la frequenza dei furti, però, alla fine li ha traditi. Ci avevano preso gusto, ma così facendo hanno rischiato seriamente (com’è poi avvenuto) di imbattersi nei moderni sceriffi, vale a dire negli agenti di polizia del commissariato di Nardò. E in arresto, alla fine, sono finiti Vito Mazza, 36enne, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Manduria e il suo concittadino 32enne Maurizio Dinoi, anch’egli volto già noto alle forze dell’ordine.

E’ stato un allevatore neretino a rivolgersi agli uomini diretti dal vicequestore aggiunto Pantaleo Nicolì, esasperato perché in ben tre diverse occasioni, tra la fine di giugno e gli inizi di luglio, aveva visto sparire dall’ovile di località Pittuini trenta capi di bestiame. Tutti sottratti in orari diversi, dopo che i ladri avevano fatto ingresso di soppiatto nella sua proprietà. Episodi simili, peraltro, erano stati segnalati anche da altri allevatori, e così s’è deciso di organizzare un servizio di appostamento.

136-2Ieri l’operazione ha dato i suoi frutti. Intorno  alle 13,30, gli agenti di una volante, hanno notato un furgone Ducato bianco di passaggio sulla statale Nardò-Avetrana. I poliziotti hanno deciso di seguirlo, e gli sono stati dietro senza mai perderlo di vista. Quando hanno notato gli agenti, i novelli ladri di bestiame hanno tentato di darsi alla fuga a piedi nelle campagne. Erano già presso la rete di recinzione dell’ovile, nel punto in cui avevano praticato uno squarcio nella rete per potersi introdurre con il furgone. La corsa a perdifiato nei campi è durata poco.

Catturati e identificati, sono stati incriminati per tentato furto aggravato in concorso tra loro e condotti agli arresti domiciliari, su ordine del pm Antonio Negro.

137-2Mazza dovrà rispondere anche della violazione degli obblighi riguardanti la sorveglianza speciale. Per Dinoi, un’altra grana: guida senza patente. Non l’ha mai conseguita.

Ma c’è di più. Messi alle strette, oltre a confessare di essere giunti lì per rubare una decina di capi di bestiame, avrebbero anche ammesso anche di essere gli autori degli altri tre precedenti furti e di aver trasportato gli ovini a Manduria, in un podere di Mazza. I riscontri hanno permesso effettivamente di ritrovare gli ovini rubati. L’allevatore li ha riconosciuti come propri, ma d’altro canto la presenza dei microchip ha fugato ogni possibile dubbio. Da qui, l’ulteriore imputazione di furto aggravato continuato in concorso.

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