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Cronaca

I roventi sms del ginecologo. E la paziente lo querela

Lecce: una studentessa di 21 anni avrebbe ricevuto avance esplicite nel corso di una visita medica, proseguite subito dopo con alcuni infuocati messaggi telefonici. Ed ha sporto denuncia alla finanza

La paziente non ci sta con il ginecologo. Anzi. Prima gli apprezzamenti galanti, poi le occhiate maliziose condite da commenti ad una parte ben precisa del suo corpo, infine sms che sembrerebbero partoriti più da un adolescente colto in flagranza dalle prime, incontenibili cotte, che da un professionista maturo. Tutto da accertare, com'è ovvio che sia, specie in casi così particolari. Ma intanto, la vicenda è narrata in un lungo e dettagliato esposto-querela che la presunta vittima ha depositato presso la sezione di polizia giudiziaria del comando provinciale della guardia di finanza di Lecce. Perché proprio alla finanza? Perché oltre a quelle attenzioni che avrebbero travalicato gli stretti confini che dividono la scienza dalla morbosità personale, vi sarebbe anche un peccatuccio fiscale. Alla fine della visita medica, nonostante il pagamento di 50 euro, non sarebbe stata rilasciata la fattura.

Caschetto nero, grandi occhi da cerbiatto, passo sicuro, una tempra di ferro. S.Z., 21 anni, studia all'Università del Salento. Ha i suoi sogni nel cassetto, ma è una persona concreta. Svolge diversi lavori per mantenersi negli studi e a casa chiede poco o niente. Proviene da uno dei comuni dell'hinterland. Molto vicino a Lecce, quasi confinante, ma come tanti altri studenti ha preferito prendere casa nella periferia del capoluogo. Ama l'autonomia. E' lei la protagonista di questa vicenda, che ha deciso di raccontare a LeccePrima. I contorni della sua identità sono volutamente sfumati.

I fatti che la vedono coinvolta risalgono alla fine del novembre scorso. Era esattamente il 30 novembre del 2007 quando, intorno alle 13,15, la ragazza si recò presso uno dei vari studi sparsi fra Lecce e provincia di un ginecologo che lei sostiene essere il suo medico di fiducia, oltre che di sua madre. Una normale visita, iniziata come da rituale, ma che nel giro di pochi minuti avrebbe assunto una piega inattesa. Stando, ovviamente, sempre al racconto della giovane. Nel pieno della seduta, infatti, il medico l'avrebbe incalzata con una serie di domande che avrebbero passato la liceità del suo dovere professionale. Ad esempio, se diverse domande sull'attività sessuale della giovane sarebbero state ben legittime, considerando che si tratta di un medico e per di più di un ginecologo, queste stesse questioni sarebbero sfociate in qualcosa di più personale. L'uomo avrebbe insistito sul fatto che gli appariva strano che quella che avrebbe giudicato ai suoi occhi come una ragazza molto bella non avesse un fidanzato. "Sono fatti miei", avrebbe a quel punto detto la 21enne per tentare di mettere un freno alla questione.

Tutte queste domande, oltretutto, sarebbero state formulate mentre la giovane si trovava in abbigliamento intimo, indossando un perizoma. Fatto anche questo normale, per il solito discorso. Se non fosse che quella particolare condizione avrebbe provocato l'acceso interesse del medico, il quale avrebbe rivolto apprezzamenti piuttosto espliciti, riferendosi alle natiche. Terminata la visita la 21enne si sarebbe rivestita e, seduta in attesa che il professionista completasse la prescrizione medica, quest'ultimo le avrebbe fatto notare che i farmaci che le stava indicando avrebbero rischiato di provocarle l'insorgere della cellulite. Il terrore numero uno delle donne. La giovane avrebbe quindi risposto di aver effettivamente già riscontrato il problema, dopo aver assunto le pillole prescritte nel corso di una precedente seduta. E a quel punto, il medico le avrebbe intimato di spogliarsi di nuovo, per un secondo consulto. Con imbarazzo crescente, lei avrebbe fatto quanto richiesto.

Dopo aver intascato la parcella, però (e senza rilasciare fattura), il medico si sarebbe lasciato andare in maniera evidente, svelando alla ragazza che il secondo invito a spogliarsi sarebbe stato richiesto per puro piacere personale. E sarebbero nate a quel punto delle avance esplicite, tanto che avrebbe aggiunto che se si fosse accontentata di un uomo sposato, lui sarebbe stato disponibile. Ma piuttosto che cadere fra le sue braccia folgorata da una freccia scoccata dall'arco di Cupido, la ragazza avrebbe abbandonato lo studio in fretta e in furia. Pensando di lasciarsi alle spalle l'intera vicenda. Ma non sapendo che il "meglio" sarebbe dovuto ancora arrivare.

Alle 14,19 di quello stesso giorno, il primo sms (li abbiamo trascritti graficamente così come riportati sul telefonino della 21enne, N.d.R.). "Scusami se ti scoccio, ma son fatto così. Se vedo una cosa bellissima non riesco a togliermela dalla testa. Vieni a trovarmi stasera dopo le venti in (cita il luogo dell'appuntamento, che omettiamo, N.d.R.)? rispondi con sms". A questo esplicito invito, la ragazza ha risposto immediatamente. E in modo secco. Ore 14,20: "Grazie ma non sono interessata". Dopo circa un'ora, alle 15,12, la 21enne ha però ricevuto un altro messaggio. "Non riesco a prendere sonno per via di quella cosetta adorabile vista oggi. ti scongiuro ripensaci. mi offro anche come tuo massagg. Gratuito anticellulite. sei tim o wind?". Il secondo sms ha fatto scattare l'ira della giovane che a quel punto avrebbe avvisato il padre. Il quale, a sua volta, avrebbe chiamato personalmente il ginecologo, intimandogli di piantarla con quella storia. E da quel momento, più nessuna chiamata, né altri sms. All'atto della denuncia ai militari della guardia di finanza, la giovane ha presentato i testi dei messaggi, i numeri delle utenze mobili (il suo e quello del medico) e la prescrizione del professionista.

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