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Cronaca

Il corso di Filosofia cambia pelle. “Laureati attraenti per il territorio”

Le novità del corso di laurea presentate dalla presidente Beccarisi e dal rettore Zara: offerta più ampia, laboratori, tirocini, corsi di lingua, internazionalizzazione. "La formazione si apre e si adegua alle esigenze espresse dal mondo del lavoro"

LECCE – “Siamo qui per dimostrare come le discipline umanistiche e filosofiche possono essere attrattive, competitive sul territorio e utili ad affrontare le sfide della modernità percorrendo strade alternative”. Parola di Alessandra Beccarisi, presidente del corso di laurea di Filosofia dell’Università del Salento: un corso che cambia pelle e che, pur mantenendo il suo impianto tradizionale, si apre definitivamente al dialogo con le esigenze espresse dal mondo del lavoro.

Messo da parte lo “scollamento” con la domanda di lavoro prodotta dalla globalizzazione che, da anni, fa colare a picco le preferenze degli universitari verso le materie umanistiche, il corso di laurea presenta al territorio le sue novità e le potenzialità spesso inespresse. “Continueremo a lavorare sulla costruzione delle competenze trasversali che rendono i nostri laureati particolarmente versatili – ha spiegato la giovane presidente alla platea di studenti e ricercatori riunita presso la sala conferenze del Rettorato – e contemporaneamente attiveremo laboratori su competenze specifiche in collaborazione con le imprese locali e le scuole”.

Il valore aggiunto del corso attivo nell’ateneo salentino sta nell’offerta formativa arricchita dalle competenze dei docenti provenienti anche da altre facoltà e particolarmente variegata: “L’ampiezza dell’offerta garantirà la possibilità di approfondire la formazione in uno o più ambiti specifici, al fine di aprire a successivi percorsi di ricerca che potranno eventualmente consolidarsi mediante la partecipazione a dottorati, master, progetti di ricerca”. Il senso dello studio filosofico non è intaccato, ma declinato nella sua capacità di costruire una visione d’insieme utile a governare e indirizzare il sistema dall’interno, perché “l’uomo deve restare una variabile indipendente del mondo economico”. Alcune iniziative politiche controcorrente, intraprese dalla Germania in piena crisi nel 2009 o dal Brasile di Lula che hanno puntato sulla formazione umanistica, si sono rivelate, non a caso, più lungimiranti che azzardate.

Nello specifico, tra le novità illustrate dalla professoressa Beccarisi vi è una maggiore attenzione alle competenze linguistiche, all’attivazione di laboratori e tirocini professionalizzanti, l’attivazione di convenzioni internazionali per la mobilità di studenti e personale docente. Del resto, ha aggiunto la presidente, tre progetti storico-filosofici sono già stati finanziati con risorse ministeriali per un totale di 700 mila euro.

Anche secondo il rettore Vincenzo Zara, la nuova veste scelta dal corso di laurea è del tutto coerente con i trend nazionali ed in particolare con le sollecitazioni dell’Anvur (l’Agenzia di valutazione del sistema universitario)  verso la costruzione di un’offerta formativa in linea con la domanda espressa dal territorio: 
“E’ in corso un cambiamento di prospettiva tale per cui la formazione universitaria può essere influenzata positivamente sia dall’interno che dall’esterno. Anche l’offerta può influenzare, infatti, la domanda e rivelarsi utile nel mettere in discussione la direzione che sta prendendo il sistema Paese”.

La presentazione del corso ha visto anche la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni locali: il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, la vicepresidente Simona Manca, l’assessore comunale alle Politiche giovanili, Alessandro Delli Noci e l’assessore regionale alle Attività produttive Loredana Capone.

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